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4.3 La circolazione delle masse d’acque nel Canale di Sicilia

Il Canale di Sicilia si estende dalla zona di mare che divide le coste di Capo Bon in Tunisia da
quelle di Mazara del Vallo in Sicilia (distanza minima del Canale pari a circa 120 km) avanzando
verso Est fino al Mar Ionio e raggiungendo la massima larghezza (distanza tra la costa Africana e
quella Siciliana) di circa 500 km. Il Canale è caratterizzato da un fondale poco profondo. La
piattaforma continentale siciliana (il Banco Avventura, area con profondità sino a 200 m), ad Ovest
si estende fino in prossimità dell’Isola di Pantelleria, nella parte centrale a sud della Sicilia si
restringe e raggiunge la fine dell’isola estendendosi fin verso l’isola di Malta.
La piattaforma continentale tunisina da Capo Bon si va estendendo verso Est e circonda l’isola di
Lampedusa. All’estremo Ovest tra Capo Bon e Capo Granitola vi sono due soglie dove la
profondità è massima: “main wester sill”, che raggiunge la profondità di circa 430 m e “secondary
wester sill” dove la profondità non supera i 365 m circa. Procedendo verso est, superata Pantelleria,
si trova un piccolo bacino la cui profondità raggiunge i 700-800 m circa; qui una stretta fossa segue
l’asse del Canale raggiungendo profondità anche di 1700 m. All’estremo orientale il passaggio più
profondo “eastern sill” (560 m) è situato tra Malta e Banco Medina, vicino al meridiano 15°E.
La complessa morfologia del Canale di Sicilia comporta lo sviluppo di particolari dinamiche e
processi fisici, chimici e biologici (Betroux, 1980; Manzella et al., 1988; Robinson et al., 1999;
Garcia Lafuente et al., 2002).
Nel Canale di Sicilia la circolazione può essere schematizzata con un modello a due strati che
prevede, il fluire verso Est della MAW nello strato più superficiale ed il fluire verso Ovest della
LIW nello strato più profondo (Gacic et al. 2013), in controcorrente rispetto alla MAW (Béranger et
al., 2005). Il modello di circolazione prevede inoltre che, in corrispondenza della parte più
occidentale del Canale di Sicilia, la MAW si biforchi dando origine all’“Atlantic Ionian Stream”
(AIS) (Robinson et al., 1999), una corrente che trasporta acqua Atlantica, più calda e meno salata,
verso il mar Ionio e alla “Atlantic Tunisian Current” (ATC) che fluisce verso la costa tunisina
(Lermusiaux e Robinson, 2001; Béranger et al., 2005).
Un tipico pattern di circolazione prevede che l'AIS entri nel Canale di Sicilia da ovest, e che lungo
la sua traiettoria, si distacchino due rami di corrente dando origine a due vortici ciclonici (Fig. 4.7):
il primo sul Banco Avventura (Adventure Bank Vortex, ABV) ed il secondo intorno alla
piattaforma maltese poco a sud di Capo Passero ( Ionian Shelf Break Vortex, IBV), mentre il ramo
principale della corrente descrive un meandro anticiclonico tra questi due vortici. Un terzo vortice
ciclonico, sempre derivante dal ramo di corrente principale dell’AIS, si forma talvolta lungo la costa
orientale della Sicilia, tra Capo Passero a sud e lo Stretto di Messina a nord [Messina Rise Vortex
(MRV)], (Lermusiaux ,1998; Robinson et al. 1999; Lermusiaux e Robinson, 2001).

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