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Martorelli et al. (2010) hanno osservato ed analizzato l’interazione tra correnti di fondo e particolari
strutture topografiche associate alla presenza di estesi promontori nella formazione dei depositi
conturitici localizzati alle medie profondità (un settore del Mar Tirreno meridionale -Capo
Vaticano-, ed un settore del Mar Adriatico meridionale -Promontorio del Gargano-).
I depositi conturitici di Capo Vaticano sono stati localizzati a monte del promontorio e si
sviluppano per circa 10 km, ed il loro spessore è di 250-300 m, che si riduce bruscamente verso il
settore nord del ciglio della piattaforma (Fig. 5.19). La loro geometria suggerisce che il deposito si
accumula lungo il fianco del promontorio di Capo Vaticano e che migrano verso la scarpata
superiore. Secondo la classificazione di Faugeres et al. (1999) è possibile identificarli come
separeted drift.

Figura 5.19– Profilo sismico Sparker mostrante i depositi conturitici presenti nell’offshore di Capo Vaticano,

(modificato da Marani et al., 1993).

Nel Gargano si riconoscono dei depositi conturitici a profondità di 500-600 m, a 80 km dal
promontorio. Essi si sviluppano a monte del promontorio, tra la piattaforma esterna e la scarpata
superiore. Nei depositi conturitici si riconosce la struttura tipica con i moat e i levee; essi sono
classificati come separeted drift, (Fig.5.20). A 58 km del promontorio del Gargano, leggermente a
valle, si sviluppano altri depositi conturitici tra la piattaforma continentale e la scarpata superiore.
Questi depositi di riconoscono tra i 270-500 m di profondità; essi presentano una pendenza di circa
10 (Fig. 5.21). Inoltre lungo il ciglio della piattaforma continentale si riconoscono dei depositi
conturitici definiti come elongate moat drift

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