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Mem. Descr. Carta Geol. d’It.
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Terrazzi deposizionali sommersi lungo le coste italiane. Considerazioni conclusive

CHIOCCI F.L.*, D’ANGELO S.**, ROMAGNOLI C.***, RICCI LUCCHI F.***
GRUPPO DI DISCUSSIONE TDS : M. AGATE1, F. BUDILLON2, A. CORREGGIARI3, G.C. CRISTOFALO2, F.FERRARO4, F. MASSARI5, L. ORLANDO6, M. ROVERI3, M.R. SENATORE7, A. SPOSATO8, F. TRINCARDI3

partecipanti alle riunioni scientifiche di ROMA e di BOLOGNA.

PREMESSA                                                                                   DEFINIZIONE

   Il censimento dei terrazzi deposizionali sommersi (TDS), di cui questo volume              La definizione di "Terrazzo Deposizionale Sommerso", per i depositi oggetto
è il prodotto finale, ha permesso di stabilire con certezza la presenza di corpi           dell'Atlante, è stata proposta sin dalle prime fasi dell'iniziativa e viene da noi man-
deposizionali con caratteristiche analoghe in un numero consistente di settori             tenuta anche in conclusione della ricerca, nonostante il termine "terrazzo" sia fre-
costieri del Mar Tirreno (soprattutto), del Mar Ionio e del Canale di Sicilia.             quentemente associato a un carattere di continentalità e ad una forte componente
                                                                                           erosiva. La definizione di TDS ha per noi un carattere essenzialmente descrittivo
   In almeno 12 siti (ma il numero aumenta considerando anche i casi segnalati             e non genetico, indicando un tipo di deposito reso significativo essenzialmente
brevemente nella sezione finale dell'Atlante) è stata riportata la presenza di TDS,        dalla costanza di caratteri morfologico-stratigrafici, in contesti geologico-fisiogra-
con caratteristiche morfologiche e stratigrafiche estremamente simili, anche in            fici anche molto differenti.
contesti litologici o in situazioni tettoniche molto differenti.
                                                                                              Le caratteristiche che definiscono un TDS sono le seguenti (Fig. 1):
   Ovviamente il numero e l'ubicazione dei TDS segnalati non vuole rappresen-                 - non è un'unità puramente morfologica, ma un corpo sedimentario som-
tare la completa distribuzione di queste forme lungo le coste italiane, in quanto le       merso, a struttura interna clinostratificata con accrescimento progradante sem-
segnalazioni dipendono solo dalla disponibilità di dati e dalla volontà dei ricerca-       pre verso il bacino.
tori di partecipare all'iniziativa, che ha comunque visto coinvolta la maggior parte          - la morfologia esterna è caratterizzata da un tetto poco o per nulla acclive,
dei gruppi scientifici italiani che operano nel campo della geologia marina.               un ciglio ben definito, una scarpata frontale con pendenza che si avvicina
                                                                                           all'angolo di riposo dei sedimenti, che verso il basso si raccorda molto gra-
   Al contrario, la dimostrata correlazione tra presenza di TDS e la marcata accli-        dualmente al substrato (generalmente la scarpata continentale superiore).
vità dei fondali (condizione piuttosto frequente attorno alla nostra penisola e,              - la distribuzione è sempre allungata parallelamente alla costa, con esten-
soprattutto, alle molte isole vulcaniche) lascia ipotizzare che i TDS rappresentino        sione trasversale (sottopendio) molto ridotta rispetto a quella longitudinale.
un elemento morfologico-deposizionale "usuale" dei fondali italiani. Abbiamo                  - la forma esterna è poco o nulla modificata da erosione postdeposiziona-
ritenuto pertanto opportuno, una volta esaurita l'illustrazione dei diversi casi stu-      le, con una scarpata frontale avente generalmente la stessa pendenza e forma degli
diati (che resta comunque l'obiettivo fondamentale di questo volume), tentare una          strati interni.
sintesi delle conoscenze raggiunte, relative alle caratteristiche, all'età, alla probabi-     Benché il termine terrazzo sia largamente usato in geomorfologia per indicare
le genesi dei TDS e alle possibili ulteriori applicazioni dello studio di queste forme.    forme generate da erosione marina o fluviale, tale definizione non comporta impli-
                                                                                           cazioni genetiche. Peraltro il termine terrazzo è già usato per morfologie sottoma-
   Le considerazioni che seguono sono il frutto di due incontri, svoltisi a Bologna        rine pianeggianti di origine complessa e di dimensioni anche ragguardevoli come,
il 3 ottobre 1995 e a Roma l'8 luglio 1997, rispettivamente all'inizio e alla fine del     ad esempio la dizione di piattaforma/terrazzo continentale.
periodo di raccolta e revisione critica degli articoli dell'Atlante, cui hanno parteci-       La natura principalmente deposizionale delle morfologie da noi censite viene
pato, in misura diversa, gli Autori.                                                       sottolineata, appunto, dall'aggettivo "deposizionale" che, oltre a differenziare i

*Dip. Scienze della Terra, Università di Roma "La Sapienza"; CNR-IGAG, Roma
**Servizio Geologico Nazionale - Roma
***Dip. di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali, Università di Bologna.
1Dip. di Geologia e Geodesia, Università di Palermo;2Istituto Geomare Sud, CNR, Napoli; 3Istituto Geologia Marina, CNR, Bologna; 4Dip. Scienze della Terra, Uni. di Cagliari; 5Dip. Scienze della Terra, Uni. di Padova; 6Dip. Idraulica,
Tras. e Strade, Università di Roma "La Sapienza"; 7Dip. Scienze della Terra, Uni. di Napoli, 8Istituto Tettonica Recente, CNR, Roma.
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