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190  CHIOCCI F.L. - D’ANGELO S. - ROMAGNOLI C. - RICCI LUCCHI F. E GRUPPO DI DISCUSSIONE TDS+

MORFOLOGIA E GEOMETRIE INTERNE                                                        deposizionali ed erosive, come superfici di riattivazione o erosione sommitale
                                                                                      dei topset (esempi alle Isole Pontine, Egadi, Eolie, Penisola sorrentina). Si osser-
   Le caratteristiche geometriche e dimensionali dei TDS censiti sono abba-           vano spesso TDS sovrapposti e/o parzialmente coalescenti, in assetto retrogra-
stanza omogenee: si tratta sempre di corpi sedimentari a morfologia esterna ter-      dazionale e spesso (non sempre) con tendenza all'aumento della pendenza dei
razzata e geometria cuneiforme, la cui espressione morfologica risulta, nella         foreset nei termini più recenti. Generalmente vi è coincidenza tra l'inclinazione
maggior parte dei casi, evidente già dalla batimetria dei fondali. Lo spessore        degli strati (almeno i più esterni) e quella della scarpata frontale, a testimonian-
massimo è generalmente compreso tra 10 e 30 metri. Valori particolarmente             za della natura deposizionale e non erosiva di quest'ultima; solo in un caso
bassi sono stati osservati sui tratti del margine sardo occidentale e della costa     (Isole Egadi) si sono osservate anche inclinazioni maggiori della scarpata fron-
calabra (Capo Suvero).                                                                tale, probabile testimonianza di erosione postdeposizionale ad opera di corren-
                                                                                      ti sottomarine.
   Gli spessori più elevati (oltre 40 metri) si riscontrano invece alle Isole
Pontine ed Egadi (dove la buona disponibilità di sedimento da sorgenti locali è       FACIES ACUSTICA E LITOLOGIA
associata all'azione di convogliamento e raccolta da parte del reticolo di dre-
naggio sommerso).                                                                        La litologia e la granulometria dei sedimenti costituenti i TDS sono state
                                                                                      verificate direttamente, tramite carotaggi, sui terrazzi deposizionali affioranti
   L'estensione perpendicolare alla costa (larghezza) è strettamente in relazio-      sui fondali delle Isole di Palmarola (Pontine) e Salina (Eolie), sul margine cala-
ne alla acclività e alla larghezza del margine e va da alcune centinaia di metri a    bro occidentale (Capo Suvero), sulla piattaforma di Capraia e sul fianco occi-
qualche chilometro. L'estensione parallela alla costa (lunghezza) è più variabile:    dentale della Dorsale dell'Elba. Dove non disponibili dati diretti, la litologia è
in corrispondenza di coste vulcaniche e/o insulari, più articolate e curvilinee o     stata stimata approssimativamente sulla base della facies acustica nei profili
interessate da lineamenti vulcano-tettonici o strutturali, sono stati segnalati ter-  S.B.P. 3.5 kHz e della inclinazione dei foreset dei corpi deposizionali.
razzi a limitata continuità laterale (generalmente almeno un chilometro) e forte
variabilità nelle geometrie interne ed esterne, mentre lungo tratti di piattaforma       La granulometria più comune è quella della sabbia medio-grossolana (come
relativamente rettilinei i terrazzi deposizionali sono stati seguiti per molte deci-  suggerito dalla mancanza di penetrazione del segnale sismico ad altissima fre-
ne di chilometri (come nell'arcipelago toscano o lungo il margine orientale del       quenza e dalla facies acustica con riflettori piuttosto indistinti e discontinui);
Golfo di Taranto).                                                                    sono, tuttavia, rappresentate diverse frazioni granulometriche, da quella ruditi-
                                                                                      ca (scorie vulcaniche alle Isole Eolie) alle peliti (limi sabbiosi del margine sardo
   Si sono osservati sia TDS che si estinguono lateralmente in modo graduale          orientale). Nelle sequenze deposizionali campionate con carotaggi, si è osser-
(per esempio in corrispondenza della variazione di gradiente della superficie di      vata la tendenza all'aumento della frazione grossolana e bioclastica (spesso con
appoggio sottostante) sia con chiusure laterali nette (per esempio, in concomi-       faune ad affinità glaciale) verso l'alto e verso il bacino, in alcuni casi sotto forma
tanza della scomparsa della piattaforma di abrasione sottostante o in corri-          di pavimenti bioruditici o di tritume organogeno.
spondenza di canyon o zone di instabilità gravitativa).
                                                                                         E' importante osservare come non siano mai state rilevate facies transizio-
   Un elemento di controllo sulla distribuzione areale di TDS a limitata esten-       nali o subaeree; verso l'alto le sequenze passano spesso a depositi più fini, emi-
sione è la presenza di strutture isolate o locali irregolarità morfologiche dei fon-  pelagici, attribuiti alla sedimentazione durante le fasi di risalita e di staziona-
dali, al piede delle quali i TDS osservati si sviluppano, e che rivestono proba-      mento alto del livello marino.
bilmente sia un ruolo di sorgente locale di sedimento clastico che di attenua-
zione del moto ondoso (per esempio nella Penisola sorrentina o a Capo                    Le litologie dei TDS sono ampiamente variabili, riflettendo i differenti con-
Suvero).                                                                              testi geologici dei relativi tratti costieri; in particolare risulta sempre ben rap-
                                                                                      presentata la componente bioclastica, che in alcuni casi diventa prevalente.
   La struttura interna dei TDS è sempre clinostratificata, obliqua e/o sigmoi-
dale, diretta verso il bacino e non parallela a costa. I foreset hanno inclinazioni      L'ubicazione dei punti di alimentazione riveste sicuramente un controllo
comprese tra 4° e 20°, spesso superiori a 10°; tale elevata acclività dei riflettori  sullo sviluppo dei TDS. Per i TDS sviluppati al margine di piattaforma, l'ali-
può causare l'effetto di apparente trasparenza acustica rilevata in alcuni casi e     mentazione può derivare da sorgenti sia lineari sia localizzate in corrisponden-
imputabile, quindi, a cause strumentali (CHIOCCI, questo volume).

   I TDS sono spesso polifasici, presentano cioè evidenze dell'alternanza di fasi
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