Page 384 - D-Girolamo_Matranga
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168         PAR        TE TER               ZAAT

                                   afficuro , che lunge dal vero non sidiſcoſterai. Quiui
                                   fono felue , che dicontinuo olezzano , crimpagnemai
                                   ſempre verdicanti,colline no mai ſueltite.Quiuialtiſſimi
                                   infuperabili Monti pregnid'orojo di gemme, nelle af
                                   prezze delle balze chiudono i Theſori; dentro profondi
                                   e tenebroli pozzi lucididimimetalli,come nello ſcuro
                                   dellaNottele Stelle,riſplendono ;ſopra lettod'argento
                                   fcorrono chiariſſimii Fumijnelle infraſcate focifplendi
                                   de granella di pregiatimetallistujilappano ,greggiedi
                                   Arméti, fciamid:Vccelli,cáterue di Peſcierrano ,volano
                       •107.30! 'guizzano in ogni teinpo. Quiui Boſchidi Balſami i ſuc.
                                   chi odoriferi fenza cultura (udang; e le rare piante So
                                   riane , ò quelle dalla Giudça in Egitto trasferite, met

                                    tono a vile ; quiui in abbondanza ficoglie il lagrimato
                                    Elettro , e ne' gemiti dell 'onde il'ambra fragrantilli
                                    ma ſi congela . Ouiui ſenza dolore cagionato dalli Vo.
                                    meri, e dagli aratri , concepiſcono , e partoriſcono
                                    le terre, fecondiflime di biade:Non perciò millántare
                                    debbono queſte tanre loroprerogatiue ,dallaNatura ców
                                    ceſsei Peruani,edi Popoliconfinanti. Nonvi mancano
                                    Tigri , LeonisDragbi, e moftruofe Fcre,che dalle Selue,
                                    affamateseſconoa diuorat nelle ville fteſse gli fpenſierdo
                                    ti habitanti: Temerebbe Mitridate co'ſuoi Aleflifarma .

                                    ci; non ardirebbono Medea ,e Circe i loro veleni ma
                                    neggiare . E perl'addietro, prima che con la Spagnuola
                                    Pietà la fede Chriſtianaabbracciaſsero , quanto ( ordidi

                                    & inhumani haueano i cottumi ? Quantoſporca Idola
                                    tria ? Adorauano eglino d'horridi Serpentije diſucide
                                    Capre ſchififlimi Simolacri ,
                                       Nell'età del Re FILIPPO ,in queſte amplifſime Pro
                                    uincie il Doininio, dalle riuicre fin'dentro il Perto ſi di
                                    fteſe, & incentroffi in Popofio cuorediPeruuia,da per.
                                    fe fola valeuole a coprire d'Argento Europa
                                    · Riferiſcanio purele nomate Prouinciele gloriedel
                                    Monarcha , Racconti l'Ilmo d'oro, del Corinthio più
                                    glorioſo, nelſuo diſtrettolebattaglie,e lecoronezé quá
                                    te volte le nauali Armate, delle cinque congiurate Na

                                                                                          tioni
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