Page 706 - D-Girolamo_Matranga
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Il Palafrono nellaringo , il Nocchicre nel pelago,
l'Athleta nellöarena , il Soldato nel campo , il Pellegrino
Plut. de Exil.
in viagio,, lodeuolmente ſperano : Spes alunt exules . Sol.
leciti , e ſveghititi i Viandanti , dalle frutta de'Lotho
fagi non impigliati , fordi al canto di Ligia, coltanui a gl.
incanti di Circe , con lo folo sforzo deldiſio , e del
la mano , e con l'aiuto del piede aſciolto , inuer la Pa.
tria s'incamipano: neſognando , e glecendo agognano,
Proclus Epift. 2. ma vegliando , & affrettando i palſi trarupano, e volano.
Spes efficit,non de belle fomniemus , Ortopetedeir, fed obiecte
quæqueimpedimentatransgrediensacū re defiderata connectir.
Hor colui,che operofo Ipera , di vero corie a i Pregi, &
alle Corone : Opera, fauella Chriſoſtomo, inſpe fiuntretri
Ser.de Leg.& Nat.
butionis , & Coronarum. Quod fi Agonothetam ignoras prò
quo certas ? Arriuòa questa altiffimaconoſcenzaPlatone,
Pind. Ode 2.Olym. acconspagnato da Pindaro : Seite,è Socrates;cecinit Pinda
Plato l.1. de Rep.
rus. Quicumque iustè,fanétèque pitam exigit,dulcis eum /pes
comitatur, cornutriens, Senectutem fouens,que,maxiine om
nium,volubilemgubernat animum ,
Bern. Serm. 1.paru.
E concluſione de Theologische ſia ella Dono Celeſte,
e ſopranaturale , ò che perdono, e gratie , ò che la gloria
Chryf. Epiſt.s.ad aſpetti : detta perciò Aurea Catena , eferma, Qua ſubduci
Theod .
mus animas noftras . Ancorche foſpeſa nello amoroſa
tortura penda l'Anima ſperanzola, non laſcia peròquan.
Nym.Or.z. de Beat.to ella può di falteggiarecon l'opere · Vita nostra ſpe fis
lge Hom.4.in Cant.
Spenfa , in ſaltıbus diuine Spei attollitur.
Fù grande delGran Filippo la Fiducia,chrebbe in Dio,
non gia neghittoſa, ma facendicra. Rinforzò egli con
Demoft.adu.Ctefip. Ancora non yolgaredel naufragio i timori: anzi a due
Ancore triforcatc fuo legno fragile accomandò: Bonum
Pind. Olymp.Ode6. eft in Noéte hyberna,duabus niti Anchoris: ma non iſcompa
gnò da quelle il Dolfino; ne rimoſse con temeraria con
fidanza dal Timonela mano. Le ſprofondò , a ſostegno
della combattuta Cottanza, non a ſcioperatezza dell'otio.
Sperò da Dio le Vittorie , da Dio della Monarchia gli
auanzi , da Dio le ſconfitte , de’nimici.Le Reali armate
non fidò mai egli all'infedeltà dell'Oceano, & al mobile
ceruel.