Page 706 - D-Girolamo_Matranga
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490          PAR T ; E           TER Z A.
                                     Il Palafrono nellaringo , il Nocchicre nel pelago,
                                 l'Athleta nellöarena , il Soldato nel campo , il Pellegrino
                Plut. de Exil.
                                 in viagio,, lodeuolmente ſperano : Spes alunt exules . Sol.
                                 leciti , e ſveghititi i Viandanti , dalle frutta de'Lotho
                                 fagi non impigliati , fordi al canto di Ligia, coltanui a gl.
                                 incanti di Circe , con lo folo sforzo deldiſio , e del
                                 la mano , e con l'aiuto del piede aſciolto , inuer la Pa.
                                 tria s'incamipano: neſognando , e glecendo agognano,

                Proclus Epift. 2. ma vegliando , & affrettando i palſi trarupano, e volano.
                                 Spes efficit,non de belle fomniemus , Ortopetedeir, fed obiecte
                                  quæqueimpedimentatransgrediensacū re defiderata connectir.
                                  Hor colui,che operofo Ipera , di vero corie a i Pregi, &
                                 alle Corone : Opera, fauella Chriſoſtomo, inſpe fiuntretri
                Ser.de Leg.& Nat.
                                  butionis , & Coronarum. Quod fi Agonothetam ignoras prò
                                 quo certas ? Arriuòa questa altiffimaconoſcenzaPlatone,
                Pind. Ode 2.Olym. acconspagnato da Pindaro : Seite,è Socrates;cecinit Pinda
                Plato l.1. de Rep.
                                 rus. Quicumque iustè,fanétèque pitam exigit,dulcis eum /pes
                                 comitatur, cornutriens, Senectutem fouens,que,maxiine om
                                 nium,volubilemgubernat animum ,
                Bern. Serm. 1.paru.
                                    E concluſione de Theologische ſia ella Dono Celeſte,
                                 e ſopranaturale , ò che perdono, e gratie , ò che la gloria
               Chryf. Epiſt.s.ad aſpetti : detta perciò Aurea Catena , eferma, Qua ſubduci
               Theod .
                                 mus animas noftras . Ancorche foſpeſa nello amoroſa
                                 tortura penda l'Anima ſperanzola, non laſcia peròquan.
                Nym.Or.z. de Beat.to ella può di falteggiarecon l'opere · Vita nostra ſpe fis
               lge Hom.4.in Cant.
                                Spenfa , in ſaltıbus diuine Spei attollitur.
                                    Fù grande delGran Filippo la Fiducia,chrebbe in Dio,
                                 non gia neghittoſa, ma facendicra. Rinforzò egli con
               Demoft.adu.Ctefip. Ancora non yolgaredel naufragio i timori: anzi a due
                                 Ancore triforcatc fuo legno fragile accomandò: Bonum
               Pind. Olymp.Ode6. eft in Noéte hyberna,duabus niti Anchoris: ma non iſcompa

                                 gnò da quelle il Dolfino; ne rimoſse con temeraria con
                                 fidanza dal Timonela mano. Le ſprofondò , a ſostegno
                                 della combattuta Cottanza, non a ſcioperatezza dell'otio.
                                 Sperò da Dio le Vittorie , da Dio della Monarchia gli
                                 auanzi , da Dio le ſconfitte , de’nimici.Le Reali armate
                                 non fidò mai egli all'infedeltà dell'Oceano, & al mobile
                                                                                      ceruel.
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