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contribuisce al popolamento stesso nella misura del 61,8%. Gli olome-
diterranei sono 16 (16,48%) ed i mediterranei occidentali 12 (12,36% ).
Sono questi i gruppi meglio rappresentati nell'isola. Secondo, per impor-
tanza, viene il nucleo delle specie a gravitazione europea che assommano
a 21 e rappresentano il 21,6% del popolamento.
Le specie ad ampia diffusione sono quindi 87 e rappresentano a
Malta 1'89,60% del popolamento curculionidico complessivo. Le restanti
lO (10,4% ), a distribuzione più ristretta, sono indubbiamente assai più
interessanti; abbiamo 2 elementi tirrenici (Brachycerus albidentatus
GYLLH. e Larimrs vittatus F.) l elemento siculo appenninico (Ceuto-
rhynchus melitensis SCHULTZE) presente oltre che a Malta, in Sicilia,
Calabria, Gargano, Abruzzo e Matche e affine a C. grenieri BRIS. a distri-
buzione prevalentemente europea.
Grande interesse hanno pure gli elementi a diffusione tipicamente
notd africana. Essi sono 4 e cioè i seguenti: Otiorhynchus affaber BaH.
(diffuso in tutta l'Africa minore, nell'Andalusia e nell'Esttemadura non-
chè in tutta la Sicilia, ma non segnalata ancora delle altre piccole isole
del Mediterraneo centrale), l'Apion (Ceratapion) robusticorne DEsBR. e
l'Hypera jucunda CAP. conosciute anch'esse dell'Africa minore e della
Sicilia (ma non della Spagna meridionale) e la Sitona ocellatus KvsT.
specie tipicamente nord africana che sembra raggiungere, con Malta, il
suo limite nord di diffusione. Tra gli elementi a prevalente gravitazione
orientale v'è l'Otiorhynchus lugens GERM. noto di Grecia (Attica, Pelo-
ponneso, Cidadi, Corfù, Cefalonia, Zante) di tutta la costa jugoslava
dal Montenegro all'Istria, della Puglia, del Gargano, della Sicilia orien-
tale, di Malta e di Cirenaica (cfr. GRIDELLI, 1950, p. 211) ritenuto da
GRIDELLI una specie probabilmente transadriatica, paleoegeica, miocenica.
Molto interessante ma di difficile interpretazione è la distribuzione
di Otiorhynchus moriger REITT. e di Thylacites .beloni DsBR.; il primo
è noto di Malta e di Corfù, il secondo di Malta, di Creta e della Sicilia
occidentale (cfr. SoLARI, 1953, p. 87), isole piuttosto lontane tra di
loro ed a vicende paleogeografiche probabilmente assai diverse. Si tratta,
molto probabilmente, di relitti del vecchio popolamento mediterraneo
dato che di Sicilia e di Corfù è noto anche un torneumatino cieco endogeo
(vedi isole Pelage ).
Per ultimo ricordiamo il Chiloneus deluccai PEs.; è probabile si
tratti di una razza insulare del C. meridionalis BoH. data, anche a
parere dell'A., la non grande rilevanza dei suoi caratteri distintivi rispetto
agli esemplari siciliani.