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Con la designazione di geonemia sicula si è fatto riferimento a
quelle specie che, oltre alla Sicilia ed isole vicine, sono eventualmente
presenti anche nella estrema porzione meridionale della penisola, e cioè
in Aspromonte. Come si può rilevare dalla tab. 2, questo tipo di geone-
mia è presentato da circa metà delle specie, se tra queste si considera
anche Dicranopalpus larvatus che, come si è eletto, ha una distribuzione
di poco più ampia (siculo-appenninica centromeridionale).
Naturalmente non escludo a priori che alcune eli queste specie, se
non tutte, possano essere più ampiamente distribuite in altri territori
dell'antica Tirrenicle o della regione mediterranea; ciò mi sembra al
contrario un fatto piuttosto probabile in quanto si tratta eli specie
descritte recentemente (GRUBER, 1965) o da pochissimo tempo cono-
sciute (MARCELLINO, 1970 e 1972), con l'eccezione eli D. larvatus,
specie piuttosto rara, le cui uniche citazioni finora note risalgono a
circa un secolo fa.
D'altra parte non è certo nuovo il fatto che nell'area siculo-aspro-
montana viene segnalata la presenza di elementi antichi in altri gruppi
animali, come acl esempio è noto per gli Ortotteri Pamphagini, i Lepi-
dotteri Ropaloceri, e molti Coleotteri.
L'opiliofauna delle isole qui considerate sembra mancare di specie
a distribuzione molto ampia; a tal proposito va ricordato che gli Opilioni
eli questo tipo sono in genere forme eli clima fresco, come dimostra la
loro notevole diffusione in Europa ed Asia centrale e nelle regioni
montane della nostl'a penisola, le quali non hanno avuto la necessità
eli accantonarsi in rifugi meridionali durante i rigori climatici del Qua-
ternario. A maggior ragione sono assenti dai nostri arcipelaghi tutti gli
elementi eli fauna più fredda che si sono arrestati sull'Appennino meridio-
nale senza raggiungere la Sicilia, come Pbalangium opilio e Mitopus
moria, comunissimi altrove.
Altre assenze da ricordare riguardano intere famiglie, come acl
esempio gli Ischyropsaliidae (non rappresentati neppure in Sicilia), gli
Sclerosomatidae, e i Nemastomatidae.
Quanto a questi ultimi, rappresentati in Sicilia da almeno due specie,
potrebbero effettivamente mancare dagli arcipelaghi, se si considera che
la famiglia conta più di 130 specie, il 90% delle quali vive in Europa
ed Asia ed il resto nel nord-America: tali elementi di fauna fresca, se
non fredda, potrebbero essere arrivati in contingenti limitati in Sicilia,
tardivamente, e non avrebbero avuto modo di popolare le isole circo-