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Biol. iMar. Medit. (1996).3 (I):317-323

                           S. CORSOLINSI., FOCARDRI,. SEQUI*

            Dipartimentodi Biologia Ambientale, Via delle Cerchia, 3 - 53 100, Siena, Italia.
                          *Via Principe Umberto, 39 - 00185 Roma, Italia.

   POLICLOROBIFENILI E DDTs IN TONNI (THUNNUS THYNNUS
      THYNNUg CATTURATI PRESSO L'ISOLA DI FAVIGNANA:
                    CONSIDERAZIONI TOSSICOLOGICHE

Organochlorines in bluefin tuna

Abstract

    DDT andpolychlorobiphenlys (PCBs) have been derecied in muscle and liver samples ofruna (Thunnus
thynnus thynnus) withdrawnfrom rhe rrcna-Jìshing ners of Isola di Favignana Sicily, Iraly). As for PCBs. 58
congeners including ihose considered io be highly io.vic (fhecoplnnnr PCBs) have been tleiermined. The
2.3.7.8-ieirnchlorodibenzo-p-dioor(i2n,3,7,8-TCDD)ioxic-equivalenis (TEQs) have beenfigured as ivell. Vnlues
shoiv ngenerally low xenobiotic coninminafionkvhich resulfslo be slighilv higher in mlrscle compared io liver
vn1rre.s.

Key-words: PCBs, DDTs, TEQs, bluefin tuna.

Introduzione
   Negli ultimi anni, numerosi studi hanno evidenziato la presenza, in molti comparti

dell'ecosistema del Mar Mediterraneo, di elevate concentrazioni di composti chimici di
sintesi. Tra questi particolare rilievo hanno sicuramente gli idrocarburi clorurati che, per
le loro caratteristiche fisico-chimiche, sono penetrati in modo consistente nelle catene
trofiche marine. Alcuni di questi xenobiotici devono essere considerati con particolare
attenzione in quanto comprendono composti che alla persistenza uniscono anche una
elevata tossicità, come accade per alcuni pesticidi clorurati e per certi congeneri dei
policlorobifenili (PCBs). Fra l'altro, recentemente, nel Mar Mediterraneo si sono verificati
fenomeni di mortalità causati da gravi infezioni virali e batteriche, che hanno colpito
organismi posti ai vertici della catena trofica marina, i Cetacei Srenella coentleoalba
(Aguilar e Raga, 1993) e Tzrrsiops li-uncalus (Bortolotto e1 al., 1992). Nei tessuti di questi
animali è stata rilevata la presenza di elevate concentrazioni dei congeneri di PCBs
considerati più tossici (quelli sostituti in posizione mono-, di- e non-ortho); ciò è stato
ritenuto uno dei fattori responsabili dell'epidemia, in quanto la presenza nell'organismo
di questi xenobiotici sembra determinare nei Cetacei un abbassamento delle difese
immunitarie e quindi il conseguente diffondersi delle infezioni (Hanvood e Reijnders,
1988; Aguilar e Borrell, 1994; Kannan et al., 1993). Poichè la conoscenza del potenziale
tossico di questi composti nei pesci del Mar Mediterraneo e molto limitata, abbiamo
ritenuto interessante riportare i risultati di uno studio effettuato su questo tema in esemplari
di tonno (Thunnus thynnus lhynnus), catturati nella tonnara dell'lsola di Favignana (Isole
Egadi, Sicilia), nel maggio del 1993. Ciò anche per valutare le possibili implicazioni
tossicologiche dal punto di vista alimentare, in quanto 1'Acceptable Daily Intake (ADI),
proposto dall'UNEP/FAO (1990) per un uomo del peso di 70 kg che consumi 150 g al
giorno di pesce, è pari a 200 pg per i PCBs e di 350 pg per i DDTs.
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