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aggira intorno al 40%, valore solitamente associato ai mammiferi marini. Non si
trovano molti studi in tal senso, ma probabilmente la ragione di un tale
sovradimensionamento di organi e muscoli, va ricondotta al fatto che la
respirazione dei tonni avviene sfruttando il movimento, per questo essi nuotano
continuamente e a bocca aperta; ciò permette un considerevole flusso d’acqua
nelle branchie, già sovradimensionate, e quindi una notevole estrazione di
ossigeno. Tale sistema, a cascata, andrà a necessitare di un cuore potente e
dell’alto valore di ematocrito per essere trasportato. Questi pesci per respirare
sfruttano quindi il costante passaggio dell’acqua attraverso la bocca, ciò però
comporta un’importante controindicazione: se un tonno dovesse nuotare ad una
velocità inferiore ai 2,34 km/h, morirebbe soffocato.
Queste caratteristiche messe insieme fanno si che i tonni siano la
“fuoriserie dei mari” con notevoli, se non uniche, prestazioni in termini di scatto,
velocità (fino a 90 km/h) e sul lungo raggio le distanze percorse anche con elevate
andature di crociera sono superiori a quelle di qualunque altro pesce . La
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termoregolazione facilita il recupero dopo gli sforzi di queste lunghe nuotate
perché le reazioni biochimiche sono più rapide a temperature più elevate.
Tale singolare conformazione anatomica, lo stile di vita e lo straordinario
tasso di crescita comportano un altissimo consumo metabolico, da cui deriva
l’insaziabilità predatoria dei tonni; anche l’importante impulso migratorio
originato dall’istinto di riproduzione è in buona misura dettato anche dalla ricerca
di cibo.
A seconda della specie e delle dimensioni i tonni si nutrono di zooplancton,
cefalopodi, crostacei, calamari e altri pesci in enormi quantità, sono ottimi
predatori grazie alla capacità simile agli squali di percepire tracce, anche minime,
di oli, proteine o aminoacidi nell’acqua provenienti dallo strato di muco delle
prede. Essi sono soliti muoversi in banchi, aggregazioni che avvengono
8 Sono stati rilevati viaggi di oltre 10.000 km di un tonno Pacific Bluefin, dal sud-est del Giappone al largo
della Baia di California, 9.500 km per uno Skipjack dalla Baia di California alle Isole Marshal, 8.500 km per
un tonno Alalunga, 7.700 per un Atlantic Bluefin, rilevati spostamenti di oltre 5.000 km per le altre specie.
J. Majkowski, «Global fishery resources of tuna and tuna-like species - FAO Fisheries Technical Paper
N°483» Rome 2007
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