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vo. Tale elemento può tuttavia essere decisivo nell'impedire la colonizzazio-
ne di una nuova a rea,
Pure in Sicilia le colonie sono situate in zone di norma di difficile accesso.
In sintesi non sembra complessivamente necessario suggerire partico-
lari misure di tutela, eccezion fatta eventualmente per la prevenzione dei
fattori di disturbo nei casi delle oasi di protezione ornitologiche per le qua-
li, come è il caso dell'isola di Palmarola, la colonia di Gabbiano reale rap-
presenta un elemento di particolare interesse. Al contrario, a causa della
notevole invadenza di questa specie, che spesso interferisce con altre di mag-
giore pregio naturalistico (perché più scarse in quanto più specilizzate), si
potrebbero semmai ipotizzare interventi di contenimento analoghi a quelli
adottati nel Parco della Camargue (Blondel e Isenmann, l.c.). Va comunque
tenuto conto del fatto che la diminuzione di altre specie e l'aumento del Gab-
biano reale debbono essere in generale interpretati come una conseguenza
primaria delle trasformazioni ambientali indotte dall'uomo e che i due fatti
non sono necessariamente in dipendenza stretta l'uno dall'altro.
In linea prioritaria andrebbe dunque affrontato il problema dell'elimi-
nazione (o quanto meno copertura con reti o altri ostacoli) delle discariche
a cielo aperto. La protezione con reti è consigliabile anche in tutti casi di
fonti alimentari aggiuntive rispetto a quelle naturali, come è il caso, ad esem-
pio, degli allevamenti intensivi di pesce. Nelle aree lagunari o deltizie i lavo-
ri di scavo dei canali navigabili, o altre opere che richiedono movimenti di
terreno, dovr ebbero essere progetta ti in modo da evitare l'accumulo di ma-
teriale molto al di sopra del livello delle massime alte maree e comunque
andrebbe ostacolata ogni opera che comporti la distruzione di dossi, bare-
ne, velme, ghebbi, ecc.
Le "valli" a rginate non dovrebbero venire ulteriormente fraziona te ma,
semmai, accorpate, consentendo l'eliminazione o la riduzione delle argina-
ture interne. Una misura del genere dovrebbe essere garantita almeno nei
siti di particolare interesse ornitologico riconosciuti di valore internaziona-
le (a sensi della Convenzione di Ramsar), come è ad esempio iJ caso di Valle
Cavanata presso Grado. Al contrario, il materia le di risulta ricavato nel cor-
so di opere giudicate irrinunciabili (ad esempio i continui dragaggi dei ca-
nali navigabili) potrebbe essere utilizzato per la creazione di isolotti artificiali,
opportunamente progettati, di forme e dimensioni adatte all'insediamento
di colonie di altre specie di Laridi (A.A. vari, 1982).
Limitatamente a situazioni locali, quando è in pericolo la conservazione
di specie ecologicamente più esigenti e sotto controllo scientifico di una au-
torità competente in materia, si può altresì ipotizzare l'eliminazione di nidi
o la cattura di soggetti.