Page 3 - Giraudo_2007__Atti_Torino
P. 3
oltre 2.800 individui, Gargioni in Infomigrans 2005), giungono sulle Alpi Occidentali dove, a
seconda delle condizioni meteorologiche locali, si concentrano su alcune rotte principali (Valli Po e
Stura di Demonte) oppure si disperdono a ventaglio ad alta quota (Toffoli e Bellone 1996; Toffoli,
Giraudo, Garis, Reteuna in Infomigrans 1998-2006).
In Italia meridionale il pecchaiolo è osservato con numeri minori rispetto alla primavera, con un
massimo di 4.264 individui sull’Aspromonte nell’agosto del 2006 (Cutini et al. in Infomigrans
2006) e diverse centinaia di individui su Marettimo (Agostini e Logozzo 1995).
Biancone Circaetus gallicus
Lo studio della specie ha recentemente fornito notevoli spunti sulla migrazione, in quanto adotta
una strategia migratoria ad arco (Agostini et al 2002; Premuda 2004) fino a pochi anni fa
sconosciuta. La popolazione italiana colonizza le aree riproduttive percorrendo la rotta da e per
Gibilterra, transitando lungo la costa Ligure e Toscana per raggiungere l’Italia centrale: sui siti di
Arenzano e delle Apuane vengono contati una media di 680-1.000 individui sui due passi (Baghino
e Premuda in Infomigrans 2002-2006). Un’altra popolazione, probabilmente quella delle Prealpi e
del Piemonte, migra in estate utilizzando una rotta più settentrionale che passa per la Valle Stura,
dove si concentrano 3-400 individui (Toffoli, Giraudo in Infomigrans 1998-2006; Ruggieri et al. in
stampa). In primavera probabilmente transita sulla rotta ligure, dove gli effettivi sono più
numerosi che in tarda estate. Sono note osservazioni sporadiche di soggetti migranti in Sicilia in
ottobre (Agostini in Brichetti 2002), ma il fenomeno non è ancora stato studiato
approfonditamente.
Falco di palude Circus aeruginosus
È la terza specie per numero di effettivi osservati in migrazione e, sebbene sia meno legata alle
correnti termiche per via della strategia di volo attivo, viene comunque censita nei colli di bottiglia
principali quali Messina, Conero, Arenzano. In particolare durante la migrazione pre-riproduttiva
su Messina convergono due flussi principali provenienti dalla Tunisia e dalla Libia (Agostini in
Brichetti 2002) e che poi risalgono in parte il Tirreno, in parte la costa adriatica (Borioni 1993;
Pandolfi e Sonet 2001; Pandolfi et al in stampa) e in parte attraversano il Canale d’Otranto diretti
verso l’Est Europeo (Agostini in Brichetti 2002). Gli effettivi migranti in primavera contano una
media di 1.230 individui su Messina nel periodo 2004-06, con massimi di 3.074 individui nel 2002
(Corso 2001), una media di 833 e 536 rispettivamente sul Monte Conero e sul San Bartolo, 450
su Arenzano. Interessante rilevare un flusso minore, di 256 individui nel 2005, che passa per il
lago di Garda (Pasqua e Leo in Infomigrans 2005) e testimonia la destinazione extra-italiana di
parte della popolazione migrante.
Per quanto riguarda la migrazione post-riproduttiva, in realtà poco studiata per questa specie, il
sito principale è risultato essere l’Aspromonte con 2.800 individui di passo nel 2006 (Cutini et al.
in Infomigrans 2006), seguito dall’arcipelago toscano con una media di 568 individui nel periodo
2004-06 (Vanni e Paesani in Infomigrans 2004-06), dal Circeo e dalle isole tirreniche minori (Corbi
et al. 1999). A parte la Valle Stura non ci sono altri siti Italia settentrionale in cui vengono contati
oltre 30 individui (media 37 individui, Toffoli e Giraudo in Infomigrans 1998-2006), di
conseguenza al momento non è ancora stata individuata la rotta di migrazione della popolazione
in ingresso e diretta verso i quartieri di svernamento.
Nibbio bruno Milvus migrans
Il nibbio bruno rappresenta la quarta specie per numero di effettivi migranti nei due passi,
sebbene non sia ancora stata oggetto di studi approfonditi, complicati dalla particolare strategia
migratoria. La specie tende infatti a migrare precocemente, già in marzo oppure prima della metà
di agosto quando pochi siti sono coperti dagli osservatori, e in grandi gruppi, con la conseguenza
che il picco dei passaggi può avvenire in pochi giorni se non in poche ore.
Durante la migrazione primaverile è osservata con una media di 508 individui su Messina
(Giordano e Cutini in Infomigrans 2005-2006), di 116 su Pantelleria (Gustin in Infomigrans 2005-
2006) e con 178 individui fra febbraio e maggio del 2005 sul sito dell’Alto Garda (Pasqua e Leo in
Infomigrans 2005).