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In primavera è noto il passaggio di 742 individui nell’Alto Garda fra febbraio e aprile 2005 e 325
individui fra febbraio e maggio 2006 su Treviso diretti verso Nord (Pasqua e Leo in Infomigrans
2005; Mezzavilla in Infomigrans 2006), mentre sui siti del Sud e del Centro (Messina, San Bartolo
e Conero) gli effettivi si contano nell’ordine delle decine di unità (Giordano e Cutini, Gustin,
Borioni, Pandolfi e Sonet in Infomigrans 2006-2007).
Durante la migrazione post-riproduttiva la specie è monitorata in alcuni siti, ma la determinazione
fra migratori e stanziali è spesso difficile e può portare a errori di conteggio.
Nei due periodi migratori è noto il passo di alcuni individui della sottospecie B.b.vulpinus, che
vengono osservati sia al Sud che al Nord.
Lodolaio Falco subbuteo
In primavera viene osservato con un centinaio di individui su Messina (93-123 nel 2006 e 2007,
Giordano e Cutini in Infomigrans 2006-2007) e con numeri più bassi sulle isole minori siciliane
(Gustin in Infomigrans 2006-2007) e poi sul Monte San Bartolo e sul Monte Conero (Pandolfi e
Sonet in Infomigrans 2006-2007; Borioni in Infomigrans 2007).
In periodo postriproduttivo il lodolaio viene osservato con pochi individui su alcuni siti: Valle
Stura, Apuane, Isola d’Elba, Aspromonte (Toffoli, Giraudo, Premuda, Paesani e Vanni, Cutini in
Infomigrans 2006), ma come per le altre specie di Falconidi la strategia migratoria adottata non
permette di ottenere dati attendibili sulla dimensione della popolazione migrante.
Falco cuculo Falco vespertinus
Anche per questo falconidae lo Stretto di Messina risulta essere la rotta migratoria primaverile più
importante d'Europa, dove si è avuto anche un eccezionale transito nel 1992: 6.885 individui in 2
mesi, di cui oltre 5.700 in soli tre giorni. Nel periodo 2004-2006 la media è stata di 487 individui
per anno (Pandolfi et al., 2007 in stampa, Giordano A. com. pers.).
Per quanto riguarda la migrazione post-riproduttiva non ci sono praticamente dati, in quanto la
specie migra utilizzando rotte molto più orientali.
Gheppio Falco tinnunculus
Dal momento che la specie ha popolazioni stanziali e altre migratorie valgono le stesse
considerazioni fatte per la poiana. In primavera la specie viene censita con alcune centinaia di
invidi su Messina, Monte Conero e San Bartolo (Giordano e Cutini, Gustin, Borioni, Pandolfi e
Sonet in Infomigrans 2006-2007), ma spesso la distinzione fra F. tinnunculus e F. naumanni non
permette di ottenere dati certi sugli effettivi di passo.
In tarda estate pochi individui considerati migratori vengono osservati sui vari siti, ma ben poco si
può dire della migrazione postriproduttiva.
Grillaio Falco naumanni
La specie viene osservata essenzialmente in primavera sia sullo Stretto di Messina, che risulta
essere la rotta migratoria primaverile più importante d'Europa con una media di 55 individui nel
periodo 2004-2006 (Pandolfi et al. in stampa), sia più a Nord-Est sulla costa Adriatica con pochi
individui (Giordano e Cutini, Pandolfi e Sonet, Gustin, Borioni in Infomigrans 2006-2007).
Spesso la distinzione fra F. tinnunculus e F. naumanni non permette di ottenere dati certi sugli
effettivi di passo, per cui si ritiene che la specie sia in generale sottostimata.
Conclusioni
Dalla sintesi proposta emerge sicuramente un grande fermento intorno a questo aspetto della
biologia degli uccelli.
Dalle prime emergenze e alla curiosità di pochi si è passati a campi di monitoraggio stabili nel
tempo e nello spazio, fino alla creazione di una rete virtuale di scambio e informazione.
In questi ultimi mesi sta aumentando anche nel nostro Paese la consapevolezza che per studiare e
conservare le popolazioni di questi rapaci occorre raccogliere molti dati e per lunghi periodi di
tempo, ma occorre anche condividerli e, nel farlo, affacciarsi ben al di là dei confini nazionali.