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nico (Massa e Ragusa, 1999); Madonie (P.  Battaglia, Geraci Siculo, M . Ferro,
          M. Mufara, M. San Salvatore), Nebrodi (Biviere di Cesarò, Cozzo Luminaria),
          Randazzo, Buonfornello, Golfo di Cofano, Erice, Ficuzza, Diga Grisì, Monte-
          lepre, Piana degli Albanesi (Fontana et al., 2005).
             Questa specie, descritta da Messina (1981) su materiale della Sicilia setten-
          trionale è distinta da O. stenoxipha solo attraverso l'analisi cariologica; l'etero-
          cromosoma X è lungo circa tre volte il più grande autosoma, ma, a differenza
          di O. stenoxipha, il centromero è talmente spostato verso un'estremità che è im-
          possibile percepire l'esistenza di un braccio corto. Inoltre il cromosoma Y non

          è il più piccolo elemento del cariotipo, come avviene in O. stenoxipha (cfr. an-
          che Alicata et al., 1974). Pertanto, la distinzione delle località tra le due specie
          è stata effettuata in modo coerente con quella proposta da Messina (1981); re-
          sta il dubbio se le due popolazioni siano effettivamente da considerare taxa di-

          versi ed in futuro questo sarà uno dei problemi sistematici da risolvere sugli Or-
          totteri siciliani.


             Odontura stenoxipha (Fieber, 1853)
             Sicilia (Bellier de la Chavignerie, 1860, sub O. spinulicauda); Siracusa (Rig-
          gio e Pajno, 1886-87); Siracusa, F. Anapo, Taormina (Krauss, 1887); Taormi-
          na, Anapo (Ramme, 1927); Siracusa, Vizzini, Priolo, Catania, Palagonia, Viz-
          zini (Messina, 1981); Agrigento, Alì, M. Altesina, M. Arancio, Serra di Biondo,
          Bruco li, Caltagirone, Carlentini, Penisola Magnisi, Mazara del Vallo (Lago Preo-
          la), Messina, Mongiuffi, Montallegro, Siracusa (F. Mulinello), Palagonia, Prio-
          lo, Costa Saracena, M. Tauro, Vizzini (Fontana et al., 2005).
             Originariamente ritenuta endemica di Sicilia, è stata citata anche per la Ca-
          labria da Fontana et al. (2005), che tuttavia riportano anche alcune località che
          secondo Messina (1981) sarebbero abitate da O. arcuata. Poiché le due specie
          sono morfologicamente indistinguibili (vd. sopra), è molto probabile che tali
          località siano da riferire alla precedente specie.


             Poecilimon laevissimus (Fischer, 1854)
             Messina (Riggio e Pajno, 1886-87); Messina (Krauss,  1887); Taormina, M.
          Veneri (Ramme, 1927); P.lla Mandrazzi, Randazzo, M. Scuderi (Peloritani)
          (Fontana e Buzzetti, 2004); Linguaglossa, Fiumedinisi, Motta di Camastra
          (Fontana et al., 2005).
             Lho raccolto anche nelle Madonie, ove ha fenologia estiva; sembra abbia
          una diffusione nell'isola più ampia di quanto ritenuto in precedenza. Oltre
          che in Sicilia (originariamente è stato descritto su un esemplare raccolto a
          Messina) vive anche in Grecia; Fontana e Buzzetti (2004) non hanno trova-
          to differenze, né bioacustiche né morfologiche, tra le popolazioni greche e
          quelle siciliane.



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