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LINEA DI RICERCA 3 – Il censimento visivo della fauna ittica

Scelta dei siti
La raccolta dati, per quanto concerne la fauna ittica inerente al progetto Afrodite nell’isola di
Ustica, è stata condotta nei periodi Maggio – Giugno e Settembre - Ottobre negli anni 2002 e 2003.

Caratteristiche ambientali dei diversi siti di campionamento
A livello macroscopico le biocenosi bentoniche e l’assetto geomorfologico dei diversi siti si sono
rivelati fondamentalmente simili all’interno di ciascuna delle zone oggetto di studio; va comunque
evidenziata una lieve differenza nell’andamento della pendenza tra la zona di impatto, i primi due
controlli (C1 e C2) e gli ultimi due (C3 e C4). In generale sia negli impatti che nei controlli la fascia
batimetrica 3-7 metri è caratterizzata dalla presenza di un barrens (zona sovrapascolata dai ricci).
Le fasce batimetriche successive invece sono a copertura pressoché omogenea ad alghe fotofile,
solamente in alcuni casi miste a ridotti ciuffi di Posidonia oceanica.
Nei siti C1 e C2 i fondali digradano molto lentamente ed i transetti su fondi duri della fascia
batimetria 24-30 metri sono stati condotti generalmente ad una distanza di 500-600 metri dalla linea
di costa. Di contro nei siti di controllo a sud (C3 e C4) si registra una maggiore pendenza del
substrato con conseguente restrizione delle fasce batimetriche. I fondali all’interno della zona A
sono caratterizzati da pendenze ridotte e presentano le zone più ampie a barrens (da 2 a circa 10-12
metri di profondità), una ridotta presenza di fondi mobili e di posidonieti. Oltre ai fondi duri ad
alghe fotofile solamente le praterie a Posidonia erano sufficientemente estese per consentire il
censimento attraverso i punti fissi senza incorrere in fattori di disturbo dovuti alla vicinanza con gli
altri substrati.

Posizionamento dei transetti e campionamenti effettuati
Per il ‘protocollo efficacia’, in ciascuno dei siti, sono state effettuate 4 repliche di censimenti lungo
transetti nei tre intervalli batimetrici (4-7; 12-16; 24-30) su substrato duro, per un totale di 72
repliche per ciascun tempo.
Per il ‘protocollo monitoraggio’ i punti fissi sono stati invece realizzati in ciascuna delle tre fasce
batimetriche solamente per i substrati duri (ad alghe fotofile o barrens); mentre le 5 repliche su
Posidonia sono state eseguite solo negli intervalli 12-16 e 24-30, per l’assenza di praterie estese tra
i 3 ed i 7 metri di profondità. Non sono state invece rinvenute superfici sufficientemente estese per
garantire un’esecuzione corretta dei punti fissi su fondi mobili.

Difficoltà
Nessuna difficoltà particolare, oltre a quelle riportate in introduzione, è stata evidenziata durante i
quattro tempi di campionamento.

Risultati complessivi
Il censimento visivo della fauna ittica dell’AMP ‘Isola di Ustica’ ha portato all’identificazione di 47
(59) specie. I labridi sono risultati essere la famiglia più rappresentata con una presenza di 14
specie. In tutti i siti di Ustica è evidente una marcata dominanza di Labridae e Serranidae (Tab. 3).
Dalle analisi risulta che Chromis chromis; Coris julis; Thalassoma pavo; Symphodus ocellatus e
Sarpa salpa sono le cinque specie più abbondanti nelle tre aree a diversa protezione (Fig. 11).
Inoltre, la composizione specifica del popolamento ittico costiero dell’AMP “Isola di Ustica” è
risultata essere costante nel tempo.
Le specie Sarpa salpa, Labrus viridis, Epinephelus marginatus e Serranus scriba sembrano avere
una distribuzione preferenziale nella zona A.
Dai grafici nMDS sulla similarità dei popolamenti, si osserva che la distribuzione delle specie è
uniforme tra le aree a differente protezione e risulta indipendente da essa (Fig. 12). Inoltre, il fattore
profondità potrebbe mascherare un possibile effetto strutturante dovuto alla protezione (Fig. 13).
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