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La cattura tramite pitfall traps, come indica il nome stesso, comporta la caduta della
                               fauna  del  suolo  dentro  le  trappole.  Quest’ultime  possono  essere  contenitori  di

                               vetro, di plastica, di metallo, che vengono affondati nel terreno finché i bordi non
                               sono a livello con la superficie del suolo. A seconda della tipologia della trappola

                               utilizzata varia anche la sua efficacia.

                               È raccomandabile usare come trappole bicchieri di plastica da 450 ml, che possono
                               essere svuotati manualmente o meccanicamente (Southwood, 1978). Il “disturbo”

                               dei margini dovrebbe essere minimo; in ogni modo può essere evitato usando due
                               bicchieri uno dentro l’altro: dovrebbero essere selezionati bicchieri di dimensioni

                               differenti, in modo che l’inserimento e il prelevamento del bicchiere più piccolo
                               avvenga facilmente ed in modo tale che i bordi dei due bicchieri si tocchino. In

                               questo  modo,  il  contenitore  esterno  può  rimanere  permanentemente  infossato  e
                               quello interno essere rimosso per l’estrazione del contenuto e poi successivamente

                               posizionato.
                               La percentuale di cattura  di animali tramite le pitfall traps dipende dall'attività e

                               dalla densità della popolazione di ogni specie catturata (Mitchell, 1963; Greenslade,
                               1964). Temperatura e umidità influenzano  anche attività e locomozione e quindi la

                               percentuale  di  cattura (Briggs,  1961; Greenslade,  1964).  La  struttura  della
                               vegetazione incide anche sulla cattura (Greenslade, 1964; Baars, 1979), in quanto

                               influenza l'abilità di locomozione, specialmente vicino alle trappole.

                               Ciononostante, le pitfall taps restano l'unico modo realistico per osservare le grandi
                               aree  dove  sono  richiesti  inventari  qualitativi  e  paragoni  di  zoocenosi  del  suolo

                               (Spence & Niemelä, 1994) e sono anche economiche e facili da usare (Greenslade
                               & Greenslade, 1971).

                               Il materiale che cade nelle trappole viene raccolto sul campo e separato dai liquidi
                               (acqua  piovana  e  soluzione  conservante)  tramite  un  colino  a  maglia  sottile  ed

                               introdotto  in  appositi  contenitori  di  plastica  tramite  un  imbuto  con  imboccatura
                               larga;  dentro  il  contenitore  viene  aggiunto  alcool 75°  per  conservare  il  materiale

                               raccolto fino al momento dello smistamento. In laboratorio ogni contenitore viene
                               svuotato dentro ad un setaccio con maglia fine e lavato accuratamente con acqua

                               corrente. Il contenuto del setaccio viene quindi versato in una capsula di Petri e con
                               l’aiuto di pinzette entomologiche, sia molli che rigide, si procede allo smistamento

                               prelevando gli organismi di interesse in base alla loro fisionomia (Brandmayr  et al.
                               2005).

                        Tutto il materiale esaminato è stato conservato in tubetti di vetro contenenti alcool a 75°e

                        l’osservazione è stata effettuata con uno stereomicroscopio Leitz Wetzlar.
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