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Patrimonio genetico: insieme delle informazioni genetiche che si trasmettono tra
                generazioni.

                Piantata: sistemazione idraulico-agraria di pianura, nella quale i campi, a seminativo,
                hanno un’ampiezza di 30-35 m e sono alternati ad una striscia di terreno (piantata) di
                4-6 m, dove si coltiva la vite. Un solco per lo sgrondo delle acque, aperto con l’aratro,
                separa il campo dalla piantata. Tecnica un tempo molto diffusa, ora reperto storico.
                Portainnesto: detto anche soggetto o ipobionte, è la parte inferiore di una pianta
                moltiplicata con la tecnica dell’innesto che andrà a fornire l’apparato radicale.
                Progenitore selvatico: specie selvatica da cui è cominciata la domesticazione, fino a
                ottenere una particolare coltura o animale domestico.
                Risorse Genetiche Vegetali (RGV): qualsiasi materiale genetico di origine vegetale
                che abbia un valore effettivo o potenziale per l’alimentazione e l’agricoltura.
                Selezione: qualsiasi processo, naturale o artificiale, che permette un aumento della
                proporzione di certi genotipi o gruppi di genotipi nelle successive generazioni, di solito
                a discapito di altri genotipi.
                Serbevoli: di lunga durata.
                Spargolo:  riferito  alla  vite,  si  tratta  di  un  grappolo  aperto,  con  acini  radi  e
                palesemente liberi, che modificano la loro posizione naturale capovolgendo il grappolo.
                Il grappolo spargolo è un carattere proprio delle uve da tavola.
                Specie spontanee, wild species: specie che non hanno subìto il processo di domesti-
                cazione (ad esempio molte piante medicinali, forestali e foraggere), di utilità diretta o
                indiretta, attuale o potenziale.
                Talea: parte di pianta, appositamente tagliata, che viene messa in terra o nell’acqua
                perché metta radici e si riproduca. La talea moltiplica la pianta agamicamente, così
                creata la pianta sarà del tutto uguale alla pianta generatrice (o pianta-madre), tanto
                da poter essere denominata clone.
                Turbinato: forma simile a una trottola.
                Varietà: diversità delle caratteristiche all’interno di una specie biologica. La varietà è
                un termine botanico relativo a una popolazione che differisce per qualche carattere
                da quelle che sono considerate le caratteristiche tipiche di una determinata specie.
                Varietà locale: coltura che si riproduce per seme o per propagazione vegetativa, è
                una popolazione variabile, è identificabile e usualmente ha un nome locale. Inoltre non
                è stata oggetto di un programma organizzato di miglioramento genetico, è caratteriz-
                zata da un adattamento specifico alle condizioni ambientali e di coltivazione di una
                determinata area ed è strettamente associata con gli usi, le conoscenze, le abitudini, i
                dialetti e le ricorrenze della popolazione umana che l’ha sviluppata e continua la sua
                coltivazione.
                Vitigno: cultivar del nesto vite, cioè della porzione vegetale innestata sul portinnesto,
                che  è  invece  una  cultivar  della  porzione  basale  a  contatto  col  terreno.  Il  vitigno
                è  propagato  per  innesto,  il  portinnesto  per  talea  o  più  probabilmente
                micropropagazione.




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