Page 61 - Quaderno_nat_bio05_2013
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Patrimonio genetico: insieme delle informazioni genetiche che si trasmettono tra
generazioni.
Piantata: sistemazione idraulico-agraria di pianura, nella quale i campi, a seminativo,
hanno un’ampiezza di 30-35 m e sono alternati ad una striscia di terreno (piantata) di
4-6 m, dove si coltiva la vite. Un solco per lo sgrondo delle acque, aperto con l’aratro,
separa il campo dalla piantata. Tecnica un tempo molto diffusa, ora reperto storico.
Portainnesto: detto anche soggetto o ipobionte, è la parte inferiore di una pianta
moltiplicata con la tecnica dell’innesto che andrà a fornire l’apparato radicale.
Progenitore selvatico: specie selvatica da cui è cominciata la domesticazione, fino a
ottenere una particolare coltura o animale domestico.
Risorse Genetiche Vegetali (RGV): qualsiasi materiale genetico di origine vegetale
che abbia un valore effettivo o potenziale per l’alimentazione e l’agricoltura.
Selezione: qualsiasi processo, naturale o artificiale, che permette un aumento della
proporzione di certi genotipi o gruppi di genotipi nelle successive generazioni, di solito
a discapito di altri genotipi.
Serbevoli: di lunga durata.
Spargolo: riferito alla vite, si tratta di un grappolo aperto, con acini radi e
palesemente liberi, che modificano la loro posizione naturale capovolgendo il grappolo.
Il grappolo spargolo è un carattere proprio delle uve da tavola.
Specie spontanee, wild species: specie che non hanno subìto il processo di domesti-
cazione (ad esempio molte piante medicinali, forestali e foraggere), di utilità diretta o
indiretta, attuale o potenziale.
Talea: parte di pianta, appositamente tagliata, che viene messa in terra o nell’acqua
perché metta radici e si riproduca. La talea moltiplica la pianta agamicamente, così
creata la pianta sarà del tutto uguale alla pianta generatrice (o pianta-madre), tanto
da poter essere denominata clone.
Turbinato: forma simile a una trottola.
Varietà: diversità delle caratteristiche all’interno di una specie biologica. La varietà è
un termine botanico relativo a una popolazione che differisce per qualche carattere
da quelle che sono considerate le caratteristiche tipiche di una determinata specie.
Varietà locale: coltura che si riproduce per seme o per propagazione vegetativa, è
una popolazione variabile, è identificabile e usualmente ha un nome locale. Inoltre non
è stata oggetto di un programma organizzato di miglioramento genetico, è caratteriz-
zata da un adattamento specifico alle condizioni ambientali e di coltivazione di una
determinata area ed è strettamente associata con gli usi, le conoscenze, le abitudini, i
dialetti e le ricorrenze della popolazione umana che l’ha sviluppata e continua la sua
coltivazione.
Vitigno: cultivar del nesto vite, cioè della porzione vegetale innestata sul portinnesto,
che è invece una cultivar della porzione basale a contatto col terreno. Il vitigno
è propagato per innesto, il portinnesto per talea o più probabilmente
micropropagazione.
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