Page 59 - Quaderno_nat_bio05_2013
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Glossario


              Accessione:  termine  usato  correntemente  nel  lavoro  di  collezione  delle  risorse
              genetiche e riferito all’entità collezionata, che può essere indicata con un nome, un
              numero, un codice e/o il nome dell’agricoltore e/o della località di raccolta.

              Agrobiodiversità:  ricchezza  di  varietà,  razze,  forme  di  vita  e  genotipi,  nonché  la
              presenza di diverse tipologie di habitat, di elementi strutturali (siepi, stagni, rocce,
              ecc.), di colture agrarie e modalità di gestione del paesaggio.

              Apireno: detto di un frutto senza semi, riferito soprattutto agli agrumi.

              Assurgente: con andamento tendenzialmente verticale.

              Biodiversità:  variabilità  fra  gli  organismi  viventi  d'ogni  tipo,  inclusi,  fra  gli  altri,
              i terrestri, i marini e quelli di altri ecosistemi acquatici, nonché i complessi ecologici di
              cui fanno parte. Ciò include la diversità entro le specie, fra le specie e la diversità degli
              ecosistemi.

              Caprifico: fico selvatico (Ficus carica capri ficus), pianta arborea delle moracee con
              frutti  non  commestibili,  frequente  nei  terreni  rocciosi  dei  paesi  del  Mediterraneo.
              È utile per l'impollinazione entomofila del fico coltivato (caprificazione).

              Clone: gruppo di individui (ramets o plantets) originati da un singolo campione (ortet) e
              mantenuti in coltivazione mediante propagazione vegetativa (innesto, talea, margotta,
              stolone, pollone radicale, coltura in vitro di tessuti di qualsiasi tipo). Tutti i campioni di
              un clone sono morfologicamente e geneticamente identici all’originale. Molti ibridi
              sono di origine clonale e sono normalmente propagati per via vegetativa.

              Conservazione in situ: termine usato per indicare qualcosa che rimane nella sede
              che gli compete. La conservazione in situ si ha quando viene individuato uno specifico
              areale, mettendo in rilievo i legami fra questo, una determinata specie e una precisa
              popolazione/ecotipo/varietà e gli usi ad essi legati.

              Conservazione on farm: mantenimento e gestione sostenibile della diversità genetica
              di  colture  selezionate  localmente  da  parte  degli  agricoltori  in  sistemi  colturali
              tradizionali.

              Conservazione ex situ: conservazione al di fuori dell’ambiente e della comunità biotica
              in cui una certa popolazione si è differenziata ed adattata nel tempo. Insieme delle
              strategie  adottate  al  fine  della  conservazione  della  diversità  genetica  e  degli
              organismi, attuate al di fuori degli ambiti naturali in cui questi si trovano, come negli
              orti botanici o nelle banche del germoplasma.

              Cultivar: in agronomia, col termine cultivar (abbreviato cv) si intende una pianta colti-
              vata, ottenuta con il miglioramento genetico, che riassume un insieme di specifici
              caratteri morfologici, fisiologici, agronomici e merceologici di particolare interesse e
              trasmissibili con la propagazione, sia per seme sia per parti di pianta.  Cultivar è un
              termine prettamente agronomico.


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