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240 X. 9. La musica di tradizione orale
messe a stampa fino al 1900 è stata però effettuata dal demologo Salvatore Salomone
Marino (1896-1901), il quale ha anche pubblicato due antologie di testi e tre edizioni di
uno studio sulla Storia della Baronessa di Ca rini (vedi Guida bibliografica), che continua
a essere il canto narrativo siciliano più noto anche fuori dall’Isola (cfr. Rigoli 1975, con
documenti sonori in disco allegato, Chairetakis Lomax d.1986 e Varvaro 2010). Grazie
a queste indagini conosciamo quali fossero le tematiche prevalenti nelle storie: fatti re-
almente accaduti (dalle scorrerie dei pirati alle grandi battaglie, dalle catastrofi naturali
agli episodi di cronaca nera) oppure eventi fantastici (perlopiù riferibili alla letteratura
cavalleresca) o a carattere comico-satirico. Poco o nulla invece sappiamo dei cantastorie
girovaghi che queste vicende cantavano nelle piazze siciliane (sulla questione si veda in
questo volume anche il capitolo Narratori e narrazioni).
Nella prima metà del Novecento la tradizione dei cantastorie girovaghi si è svilup-
pata soprattutto in alcuni paesi della provin-
cia di Catania (per un quadro generale si
vedano i contributi di A. Buttitta, R. Leydi
e M. Geraci indicati nella Guida bibliogra-
fica). Nel centro costiero di Riposto nasce
Orazio Strano (1904-1981). Appena ven-
tenne, a causa di una paralisi agli arti infe-
riori che non gli permetteva di compiere
mestieri comuni, inizia a girare i paesi della
Sicilia e della Calabria esibendosi come
cantastorie. Nel 1929 incontra il poeta dia-
lettale Turiddu Bella, proveniente da Mà-
scali (alle falde dell’Etna), con cui
intrattiene un lungo e proficuo sodalizio.
Bella componeva le storie e Strano le ese-
guiva in pubblico, vendendo prima fogli vo-
lanti e libretti, e poi, seguendo il progredire
delle tecnologie, i dischi e le audiocassette.
Nell’ultimo dopoguerra si forma a Pa-
ternò – centro agricolo ai margini della piana
del Simeto – una vera “scuola” di cantasto-
Fig. X.71. Disco e audiacassetta del canta- rie. Il capostipite è stato Gaetano Grasso, at-
storie Orazio Strano (coll. di S. Bonanzinga) tivo dal 1926 al 1955 e specializzato «nella