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X. 9. La musica di tradizione orale          241




                                        stesura dei cosiddetti “fatti successi”, cioè di storie che
                                        narravano fedelmente dei fatti accaduti» (Sergi 1973:
                                        13). Il più noto è stato invece Ciccio Busacca (1925-
                                        1989), che grazie alle sue straordinarie qualità espres-
                                        sive ha anche preso parte a numerosi spettacoli teatrali
                                        di rilievo nazionale, collaborando a lungo con Dario
                                        Fo.
                                           Altri protagonisti sono stati Francesco Paparo
                                        (detto Cicciu Rinzinu), Paolo Garofalo, Nino Busacca
                                        (fratello di Ciccio) e Vito Santangelo.
                                           Negli anni Cinquanta, la produzione dei cantasto-
                                        rie si rivolge in modo particolare verso quegli eventi
                                        che più duramente stavano segnando la cronaca sici-
            Fig. X.72. Il cantastorie Ciccio  liana (l’emigrazione, le lotte sindacali, la riforma
            Busacca (in Tomasello 2002)
                                        agraria, il banditismo, la mafia ecc.). In questo qua-
                                        dro acquista un ruolo di notevole importanza il poeta
                                        Ignazio Buttitta di Bagheria (1899-1997), che com-
                                        pone diversi poemetti specificamente destinati ai can-
                                        tastorie: Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali,
                                        1956; Lu trenu di lu suli, 1963; La vera storia di Sal-
                                        vatore Giuliano, 1963 (cfr. Ruffino 2008). Nello
                                        stesso periodo il mestiere si modernizza attraverso
                                        l’uso di apparecchi elettronici di amplificazione so-
                                        nora. Scompare definitivamente la prece dente forma
                                        di esibizione, che consisteva nel cantare davanti a un
                                        cartellone appeso al muro, e il tetto delle automobili
                                        si trasforma in palcoscenico per i cantastorie che ora
                                        possono spostarsi in modo molto più rapido da un
            Fig. X.73. Paternò 2002. Il can-  paese all’altro. Anche questo tipo di spettacolo itine-
            tastorie Paolo Garofalo [foto di
            S. Bonanzinga]              rante entrerà tuttavia in crisi, fino scomparire quasi
                                        del tutto intorno al 1980. Resta invece vitale la figura
            del cantastorie che, pur con l’aggiornamento delle tematiche e il parziale mutamento
            di palcoscenico, continua a proporre la propria visione della realtà. Ne sono testimo-
            nianza tra gli altri Nonò Salomone (di Sutera ma emigrato a Torino), Franco Trincale
            (di Militello Val di Catania ma emigrato a Milano) e Fortunato Sindoni (Barcellona
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