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Comprende due sottopiani: in quello superiore che si estende fino a circa
80 m è possibile trovare una vegetazione stratificata con alghe brune nello
strato elevato, ed alghe rosse molli o incrostanti unitamente ad alcune
Cloroficee nel sottostrato; in quello inferiore che si estende sino a circa 150-
200 m si ritrova un’importante copertura vegetale a Melobesie
(Rhodophyta, Corallinaceae) libere.
Questo modello di zonazione deve in ogni modo essere integrato da un
secondo modello (Riedl 1971) basato principalmente sul ruolo giocato
dall’idrodinamismo nella strutturazione delle comunità litorali; esso
evidenzia una serie di profondità critiche o zone di discontinuità che
separano fasce relativamente omogenee di popolamenti litorali, all’interno
delle quali il ruolo dell’idrodinamismo si mantiene uniforme:
• Zona ad idrodinamismo multidirezionale dirompente, tra 0.3 m al
di sopra ed al di sotto il livello medio delle acque calme;
• Zona di battigia, tra 0,3 m e 1-4 m di profondità;
• 1º profondità critica, ad idrodinamismo bidirezionale con moti
oscillanti pendolari ed orbitali;
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