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costantemente coperta dalle acque, i fattori che regolano il formarsi delle
associazioni vegetali, sono principalmente luce, idrodinamismo e natura del
substrato.

    Anche l’infralitorale può essere suddiviso in un sottopiano inferiore e
uno superiore; in questo caso assumono importanza oltre all’idrodinamismo
e alla luce, anche la distribuzione degli alotermoclini variabili sia con la
latitudine che con la stagione.

    Nel sottopiano superiore, dove la penetrazione della luce è massima, si
distinguono diversi orizzonti di cui il più alto è la frangia infralitorale o
zero biologico che corrisponde al livello in cui compaiono organismi
strettamente infralitorali, come le alghe appartenenti al genere Cystoseira.

    • Piano circalitorale, si estende sotto il limite inferiore
dell’infralitorale (normalmente sempre al di sotto del termoclino), fino alla
massima profondità alla quale possono sopravvivere le alghe pluricellulari.

    Questo piano coincidente con la zona oligofotica, in Mediterraneo è
condizionato da intensità luminose comprese tra 0,9% e 0,01% rispetto a
quella misurata in superficie, e da temperature oscillanti tra i 18ºC e i 13ºC.

    Convenzionalmente il limite inferiore viene a coincidere con quello
estremo della piattaforma continentale.

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