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            È  da  segnalare,  inoltre,  che,  in  quanto  area  marina  protetta,  nelle  isole  Egadi  vale
            anche il Regolamento dell’AMP che, con riferimento agli scarichi idrici, prevede quanto
            segue:

            Articolo 9 – Disciplina degli scarichi idrici
            1.  Nell’area  marina  protetta  non  è  consentita  alcuna  alterazione,  diretta  o  indiretta,  delle
            caratteristiche biochimiche dell'acqua, ivi  compresa l'immissione di qualsiasi sostanza tossica o
            inquinante, la discarica di rifiuti solidi o liquidi e l'immissione di scarichi non in regola con le più
            restrittive prescrizioni previste dalla normativa vigente.
            2. Tutti i servizi di ristorazione e ricettività turistica, gli esercizi di carattere turistico e ricreativo
            con accesso al mare, e gli stabilimenti balneari, dovranno essere dotati di allacciamenti al sistema
            fognario pubblico, ovvero di sistemi di smaltimento dei reflui domestici.
            3.  La  mancata  osservanza  di  tali  disposizioni,  già  ai  sensi  dell’articolo  2  del  decreto
            interministeriale 6 agosto 1993, di modifica delle misure di tutela dell’area marina protetta “Isole
            Egadi”, comporta l’applicazione delle sanzioni di cui al successivo articolo 35.
            4.  Per  tutte  le  discipline  non  esplicitate  al  presente  articolo,  valgono  per  gli  scarichi  idrici  le
            disposizioni di cui al presente regolamento, al decreto istitutivo e al decreto di modifica dell’area
            marina protetta.


            Ad oggi la carenza di infrastrutture idonee alla depurazione rappresenta ancora un gap
            da colmare nelle Isole Egadi
            Nell’isola di Favignana la copertura dichiarata della rete fognaria, che si sviluppa su
            una lunghezza di 12 km, è pari al 95 %. È presente un impianto di sollevamento per
            una potenza installata di 32 kW.
            Sono in fase avanzata i lavori per la realizzazione di un impianto di trattamento delle
            acque di scarico (costituito da: unità di grigliatura, unità  di sedimentazione) e della
            relativa condotta sottomarina; manca però il collettore e il sistema di pompaggio che
            dovrebbe portare i reflui dall’attuale punto di scarico al depuratore.  Attualmente  le
            acque reflue sono convogliate in due scarichi posti nel lungomare a ridosso del centro
            abitato, la parte più antropizzata dell'isola. Tale sito insiste, comunque, in una zona di
            elevato pregio ambientale e di grande attrattiva turistico-culturale essendo localizzato
            fra storiche cave di tufo risalenti all'epoca romana.
            Inoltre, a causa della frammentazione dei nuclei abitativi (fenomeno che ha portato ad
            un'edificazione diffusa in tutte le contrade dell'isola, anche dove una volta si praticava
            l'agricoltura), una parte rilevante degli scarichi delle abitazioni vengono trattate nelle
            cosiddette fosse imhoff o dispersi direttamente nel sottosuolo; ignoti sono gli effetti di
            tale fenomeno sullo stato delle acque profonde.
            Alcune  strutture  ricettive  (Villaggio  Valtur,  Approdo  di  Ulisse,  camping  Miramare),
            posizionate in zone periferiche dell’isola, sono dotate di propri impianti di trattamento
            e  depurazione  mentre  altre  sono  allacciate  alla  rete  fognaria  pubblica;  altre  ancora
            sono dotate di fosse imhoff.

            A Levanzo non esiste il depuratore e, allo stato attuale, il Comune è dotato del solo
            progetto preliminare.

            Le  acque  reflue  –  che  non  vengono  sottoposte  ad  alcun  tipo  di  trattamento  –  sono
            convogliate in una condotta che scarica appena sopra il livello del mare nello specchio
            acqueo  portuale.  Sebbene  a  Levanzo  gli  abitanti  per  nove  mesi  l’anno  siano  circa
            cinquanta,  tale  situazione  rappresenta  un  grave  vulnus  per  l’ambiente  e  per
            l’immagine delle isole.
                                        Analisi Ambientale del Distretto turistico delle Isole Egadi
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