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17/11/2020 Tonnare e saline: una connessione economico-produttiva importante nella storia economica del litorale siciliano. – Cose di Mare
[10] Le anfore utilizzate per il confezionamento, la conservazione ed il
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trasporto del garum, di cilmente si sarebbero prestate alla conservazione dei CONTATTI METEO
tranci di tonno e di altro pesce sotto sale (tàrichos), per la quale si ritiene
fossero utilizzate anfore a bocca larga e più capienti (ad esempio, in età
romana, le Dressel 22).
[11] Testo tratto dalla traduzione fatta nel 1871 da Cesare Donati del libro di
Samuele Smiles “Storia degli uomini, che dal nulla seppero innalzarsi à più alti
gradi in tutti i rami dell’umana attività”.
[12] Il nome dei Florio in Sicilia è legato a numerose attività: l’industria del vino
liquoroso “Marsala”(strappata all’inglese Woodhouse); le zolfatare; la fonderia
del ferro Oretea; la ceramica; il commercio internazionale di coloniali, agrumi,
vino, olio; il giornale L’Ora di Palermo; la Compagnia della “Navigazione
Generale Italiana” (da cui nascerà la Tirrenia); la nanza e le assicurazioni; le
competizioni sportive (come la Targa Florio); le architetture Liberty di
Palermo…
[13] Nel 1783 Nicolas Appert (1749-1841) mise a punto un procedimento
sicuro, durevole e soprattutto neutro, cioè senza sapori aggiunti a quello della
derrata, consistente in una duplice sterilizzazione con tappatura ermetica di
boccali di vetro e immersione prolungata in acqua bollente. La scoperta fu il
risultato di un sapere meramente empirico, dal momento che era assente
qualsiasi ipotesi scienti ca: né il vuoto né i germi rientravano nelle
conoscenze di Appert. Le possibilità pratiche aperte dalla scoperta furono
rilevanti. L’imperatore Napoleone, interessato a garantire l’autonomia
alimentare dei suoi eserciti, fu il primo a capirlo: nel 1809 una lauta
sovvenzione fu erogata ad Appert a nché il procedimento fosse
perfezionato; nel 1810 il cuoco pubblicò un volume sulle tecniche di
conservazione dei cibi e fu premiato da Napoleone. Appert non ebbe la
lungimiranza di brevettare la sua idea e, così, sempre nel 1810 un certo Peter
Durand, inglese, se ne appropriò, incominciando a studiare il modo per
conservare il cibo in latte di metallo. Nel 1811 il suo brevetto fu usato da
Dorkin e Hall che iniziano la produzione in scala industriale, diventando prima
fornitori della Marina inglese e in seguito dell’esercito.
[14] La conservazione di carni e ortaggi in scatole metalliche sterilizzate ebbe
inizio intorno al 1830. Il primo pesce ad essere inscatolato fu la sardina, in uno
stabilimento di Nantes, nel 1835.
[15] Con il termine “imballaggi di banda stagnata” s’intendono gli imballaggi di
acciaio il cui materiale di partenza è costituito da un sottile lamierino d’acciaio
rivestimento da una patina anticorrosiva di stagno.
[16] I barili di tonno, realizzati in doghe di rovere o castagno tenute assieme
da cerchi di ferro, contenevano da 45 a 50 “rotoli” di prodotto. Il rotolo, antica
unità di misura, equivale a 800 grammi.
[17] Ironia della storia, quegli stessi Parodi di Genova sarebbero diventati -e lo
sono ad oggi nonostante una lunga vacatio supplita dalla gestione
Castiglione- i proprietari delle tonnare Florio di Favignana e Formica. DeiFavi
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