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In Mediterraneo le piattaforme hanno una distribuzione che comprende
l'intero bacino, anche se la maggiore frequenza si registra nel bacino orientale.
Si ritrovano esclusivamente sulle coste bagnate da acque con temperature non
inferiori ai 24" C in estate e ai 14" C in inverno: il limite settentrionale di
distribuzione sembra non superare il 38" parallelo e Scuderi et al. (1997)
rilevano che Dendropoma petraeum non è mai stato segnalato a una latitudine
superiore all'Isola di Ischia sebbene Laborel (1987) citi dei ritrovamenti per la
Corsica, non confermati.
Lungo le coste di Israele e del Libano sono state descritte le strutture più
imponenti sia in termini di estensione lineare che di ampiezza costa-largo (Safriel,
1966; 1974; 1975; 1991; Dalongeville, 1977; Bitar et Bitar-Kouli, 1995a; 1995b).
Altre biocostruzioni sono state segnalate per le coste meridionali della Turchia
(Laborel, 1987); per l'isola di Creta (Kelletat, 1979; Laborel, 1987); per Malta
(Azzopardi, 1992); l'Algeria (Molinier e Picard, 1953); la Corsica (Molinier, 195Sa;
1955b) e il sud est della penisola iberica (Templado et al., 1992).
In Sicilia le piattaforme a vermeti rappresentano l'aspetto più interessante del
sistema litoraneo, e sono 1ocalizzate quasi esclusivamente nella parte nord-
occidentale dell'isola che si affaccia sul Tirreno meridionale. I suoi limiti a ovest
sono le isole Egadi, dove sono presenti nella parte sud-ovest e sud-est dell'Isola di
Marèttimo, a nord e a sud di Favignana e sulla costa a est di Levanzo. Procedendo
da ovest verso est queste biocostruzioni sono notevolmente sviluppate e complesse
a partire dalle località di Monte Cofano (costa della Ca/azza) e San Vito (in
provincia di Trapani) fino a Capo Zafferano, estremità di levante del Golfo di
Palermo. La successione lineare dei trottoir mostra numerosi tratti di discontinuità,
riferibili a substrati mobili (sabbie e ghiaje) o di natura silicica (quarzareniti su flysch
numidico). Le formazioni stesse sono assenti dalla parte centrale, concava, delle
insenature maggiori. Sono perciò assenti dalla sezione mediana della baia di Carini,
del golfo di Castellammare e di Palermo, probabilmente a causa dell'inqtùnamento
delle acque e del fortissimo degrado del litorale.
Le piattaforme litoranee a vermeti scompaiono definitivamente a est del Golfo
di Palermo, anche in quei luoghi dove esistono formazioni carbonatiche (ad
esempio, costa di T rabìa, presso Termini Imerese); fa eccezione un lembo residuo
di trottoir che ancora incornicia la rocca dolomitica di Cefalù, e che sopravvive al
fortissimo inquinamento cloacale.
Alcune spesse incrostazioni sono segnalate sulla costa ionica di sud-est, in
provincia di Siracusa, mentre un terzo rinvenimento puntiforme, di medie
dimensioni, riguarda il versante sud dell'isola di Lampc,:dusa. In quest'ultimo
caso, tuttavia, la piattaforma è sommersa e mostra caratteri del tutto diversi da
quelli evidenziati nella costa tirrenica. Formazioni limitate sono presenti anche
nella Riserva Naturale dell'isola di Ustica (Balata piatta, a Cala Sidoti, sezione
di nord ovest dell'isola), mentre sembrano del tutto assenti dalle Eolie e dalle
altre piccole isole circumsiciliane.
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