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Datazioni effettuate sui reef, considerati markerpaleoclimatici (Antonioli et al.,
1998), hanno permesso di individuare nelle piattaforme a vermeti del Mediterraneo
le formazioni in assoluto più antiche. In particolare, alla porzione pii1 sud-orientale
del Mediterraneo appartengono le barriere primigenie (Siria, 6.086 yrs cal BP),
mentre quelle del bacino centrale forniscono datazioni sub-attuali (San Vito, 2350
yrs cal BP), e nella zona settentrionale risultano pressoché assenti.

   Questi dati hanno consentito la formulazione di un'ipotesi riguardante la
distribuzione dei reef (Antonioli et al., 1999), che prevede un'apparente

"migrazione" della specie verso nord- ovest in seguito al forre e documentato
riscaldamento della SST del Mediterraneo, che ha avuto luogo rra il T ardiglaciale
e l'Olocene (12 Ka cal Bp).

   Un'altra ipotesi alquanto intrigante, ma tutta da dimostrare, metterebbe in

relazione la distribuzione delle armali piattaforme con le rotte dei primi navigatori
Cretesi (2700 a.C.) e Fenici (1200 a. C.). Secondo questa ipotesi la diffusione

dei vermetidi litoranei porrebbe essere avvenuta a opera dei primi navigatori,
che, inizialmente, potrebbero avere utilizzato blocchi rocciosi naturali per
zavorrare le navi. Essi lungo le loro rotte commerciali potrebbero aver
determinato in tal modo la diffusione di tali specie da est a ovest lungo il
Mediterraneo (Chemello, com. pers).

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