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RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI RICERCA “ GLI EFFETTI DELLA PROTEZIONE SULL’ARAGOSTA COMUNE
                (PALINURUS ELEPHAS FABRICIUS, 1787) NELLA RISERVA MARINA DELLE ISOLE EGADI”

numero molto ristretto di pescatori particolarmente abili. L‟impatto dell‟evoluzione
tecnologica della pesca sullo stock di P. elephas è stato, peraltro, registrato in diverse
marinerie del bacino del Mediterraneo (Corsica, Sardegna, Tunisia); solamente le
comunità che hanno adottato rigidi sistemi di controllo o che hanno istituito per tempo
aree marine protette con ferrei divieti e regolamentazioni della pesca professionali
mostrano condizioni soddisfacenti della popolazione di aragosta.

    Come si evince dalle interviste con i pescatori di Marettimo e dai dati forniti dalle
pescate sperimentali la situazione della popolazione di aragosta delle Isole Egadi
sembra seguire il trend generale osservato in Mediterraneo. La condizione dello stock
di aragosta di Marettimo appare ancor più preoccupante se si confrontano i risultati del
presente progetto con quelli ottenuti nell‟ambito del progetto COPEMED sulle coste
tunisine e spagnole. In tale progetto, uno studio congiunto tra i ricercatori spagnoli ed i
ricercatori tunisini ha evidenziato un forte ed inaspettato depauperamento della
popolazione di aragoste lungo le coste tunisine sottoposte ad una intensa pressione di
pesca mentre ha enfatizzato il buon lavoro svolto dalla Area Marina Protetta delle Isole
Columbretas (Spagna) dove la rigida e rigorosa regolamentazione della pesca
artigianale ha portato ad un clamoroso recupero della risorsa.

    Il progetto, che prevedeva l‟utilizzo delle nasse come attrezzo di campionamento, a
causa dei bassissimi rendimenti di pesca registrati in Tunisia è stato modificato in corso
d‟opera con l‟impiego del tramaglio. I risultati delle campagne di pesca con tramaglio

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