Page 50 - aragosta2003
P. 50

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI RICERCA “ GLI EFFETTI DELLA PROTEZIONE SULL’ARAGOSTA COMUNE
                (PALINURUS ELEPHAS FABRICIUS, 1787) NELLA RISERVA MARINA DELLE ISOLE EGADI”

del Mediterraneo (FAO, 1997) e, di fatto, determinato l‟esclusione delle nasse dalle
attività di pesca di tutto il bacino (Secci and Cau, 1996; Gristina, 2002).

    Le Isole Egadi, in particolare, che storicamente hanno rappresentato un‟importante
area di pesca per l‟aragosta, negli ultimi 20 anni sono state sottoposte ad un‟intensa
attività di pesca (sia con attrezzi da posta fissi che con le reti a strascico). L‟istituzione
della Riserva Marina “Isole Egadi” può, quindi, rappresentare una utile opportunità per
proporre dei modelli di pesca sostenibili e per reintrodurre attrezzi da pesca
ecologicamente compatibili.

    Tuttavia, la re-intorduzione delle nasse nelle pratiche correnti della marineria
artigianale locale è ostacolata da diversi fattori. In primo luogo le reti da posta
garantiscono ai pescatori una maggiore redditività; in secondo luogo le classiche nasse
di giunco sono costose da realizzare e laboriose nella loro manutenzione; da ultimo, i
pochi pescatori ancora in grado di realizzare le nasse di giunco sono oramai vetusti e
non sono riusciti a trasmettere alle nuove generazioni (cresciute con i nuovi attrezzi ed
i moderni materiali) tale pratica.

    Per tale motivo nell‟ottica di una gestione sostenibile delle risorse pescabili delle
Isole Egadi si è ritenuto opportuno testare l‟efficacia di trappole di plastica, facilmente
realizzabili, molto economiche e che richiedono una modestissima manutenzione. Tale
tipo di trappola, largamente sperimentata presso altre marinerie del mediterraneo, può

                                                 50
   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55