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RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI RICERCA “ GLI EFFETTI DELLA PROTEZIONE SULL’ARAGOSTA COMUNE
                (PALINURUS ELEPHAS FABRICIUS, 1787) NELLA RISERVA MARINA DELLE ISOLE EGADI”

    I fondali della zona a protezione integrale, infatti, vengono quotidianamente
strascicati da paranze di piccole dimensioni che provengono da altre marinerie
(Trapani, Marsala, Mazara) e che operano impunemente sui fondali strascicabili
abbondantemente all‟interno della zona protetta. Inoltre, natanti armati con reti da
posta, provenienti anch‟essi da altri porti della Sicilia settentrionale, lasciano in pesca
per intere settimane tramagli di 5000/6000 metri sui fondali di Marettimo sottoposti ai
vincoli previsti per le aree B e C.

    Infine, durante il periodo estivo in cui si concentra il massimo flusso turistico il
transito e l‟ancoraggio di imbarcazioni da diporto all‟interno della zona A non sembra
regolamentato e controllato in alcun modo.

8.2. L’EFFICIENZA DELLE TRAPPOLE

    Le trappole (nasse) sono generalmente considerate come attrezzi da pesca molto
efficaci e versatili. Per questo motivo, esse vengono comunemente impiegate nelle
marinerie di tutto il mondo per catturare pesci, crostacei, gasteropodi e molluschi
(Miller, 1990). Inoltre, le trappole, grazie alle loro caratteristiche tecniche,
rappresentano un‟utile strumento per lo sviluppo e/o il mantenimento di una pesca
sostenibile. Ciò nonostante, l‟introduzione del tramaglio, avvenuto agli inizi degli anni
sessanta e l‟elevata intensità della pesca a strascico praticata anche lungo ampi tratti
della fascia costiera, ha provocato un drammatico decremento degli stock di aragosta

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