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RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI RICERCA “ GLI EFFETTI DELLA PROTEZIONE SULL’ARAGOSTA COMUNE
                (PALINURUS ELEPHAS FABRICIUS, 1787) NELLA RISERVA MARINA DELLE ISOLE EGADI”

    La pressione di pesca esercitata appare, quindi, elevata ma, a tuttoggi, nessun dato
tecnico- scientifico consente di trarre conclusione, di sviluppare delle previsioni e tanto
meno di proporre modelli di gestione.

    Tuttavia, i risultati ottenuti nel Mediterraneo su esperienze analoghe di protezione
possono consentire un moderato ottimismo alla condizione che si rispettino alcune
regole basilari propedeutiche alla programmazione di una pesca e di uno sviluppo
sostenibile.

    In primo luogo, la zona compresa tra Punta Libeccio e Cala Bianca (zona A),
sottoposta a protezione integrale dovrebbe essere garantita da rigida vigilanza e
realmente protetta da qualsiasi attività di pesca; in secondo luogo si dovrebbero trovare
gli strumenti per ridurre la pressione di pesca nelle zone (B e C) consentendola, per
esempio, soltanto ai pescatori professionali residenti a Marettimo e imponendo un
limite alla lunghezza delle reti da posta da impiegare. Bisogna, tuttavia, sottolineare che
tutti gli interventi precedentemente citati e unitamente a qualsiasi tipo di intervento
mirato alla gestione delle risorse biologiche della riserva marina dovrebbero essere
preventivamente concertati con la marineria locale e con le strutture associative di
riferimento (Lega Pesca, Agci Pesca, Federcoopesca etc.)

    Da ultimo sarebbe opportuno favorire il recupero di attrezzi da pesca selettivi ed a
basso impatto sull‟ambiente, un tempo largamente utilizzati ma successivamente
abbandonati per la scarsa redditività (a causa della diminuzione generale delle risorse)

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