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Secaiietalia. Molte delle entità già segnalate da GUSSONE(1843), infatti, non erano state
s~ccessivamenterinvenute da altri autori (FRANCIN&I MESSERI,1956); le stesse osservazioni
floristiche e fitosociologiche effettuate durante le presenti indagini hanno peraltro confermato
,questa tendenza. In particolare, Bupleurum lancifolium, Ridoljìa segetum, Bifora testiculata,
Loliunz ternulenturn, Arnni rnajus, Asperula awensis, Legousia speculum-veneris, Convolcolus
tricolor, ecc. sono probabilmente da annoverare fra le specie ormai estinte dalla flora di
Marettimo.

La flora vascolare
    FRANCM&I MESSER(I1956) evidenziano come la colonizzazione floristica dell'isola deve

essere avvenuta essenzialmente durante il Miocene, attraverso 4 direttrici principali. Una prima
corrente migratoria è proveniente dalla Regione mediterranea occidentale,. rappresentata ad
esempio da Pseudoscabiosa limonifolia e Bupleurum dianthifolium, le quali presentano specie
affini nella Penisola Iberica. Una seconda corrente migratoria dev'essere giunta dal Mediterraneo
orientale attraverso le terre Calabro-Sicule, una tema corrente è proveniente dal settore Sardo-
Corso-Algerino, mentre una quarta è di origine Pontica, pervenuta attraverso le regioni centrali
dell' Appeimino.

     Sembrerebbe inoltre che l'isola possa aver fatto parte di un continente sud-tirrenico - oggi
per la maggior parte sommerso - attraverso il quale sarebbe awenuto l'ingresso di specie
orientali, lungo una porzione paleogenica (Montagne Cristalline Calabro-Sicule).L'ingresso della
flora Betico-Riffana (mediterraneo occidentale) e di quella Sardo-Corso-Algerina sarebbe
awenuto attraverso una porzione Oligo-miocenica, sviluppata nella parte sud-occidentale del
mediterraneo, mentre quella Pontica sarebbe giunta attraverso una terra pianeggiante e ricca di
ambienti paludosi, la quale si doveva estendere fino aii7Appeminocentrale.

     Durante le ultime glaciazioni l'Isola di Marettimo deve essere rimasta scollegata dal resto
delle terre emerse, a differenza delle vicine isole di Favignana e Levanzo. Ciò sarebbe avvalorato
dalla quasi totale assenza di specie caducifoglie e di altre entità giunte nello stesso periodo.

     La flora di Marettimo è stata oggetto di studio da parte di diversi botanici del passato
(GUSSONE,1834; LOJACONO1,886), come risulta dai numerosi campioni conservati presso
I'Herbariurn mediterraneum di Palermo (PAL), Herbariurn Centrale Italìcurn di Firenze (FI), ecc.

     Nel dopoguerra Marettimo è oggetto di un rilevante studio geobotanico condotto da
FRANCIN&I MESSERI(1956). Si tratta di un'opera completa sia sotto l'aspetto floristico che
fitogeografico, con rilevanti riferimenti biologici, anatomici, ecologici e distributivi sulle piante
dell'isola. Questo lavoro, per la ricostruzione delle vicende paleogeografiche e paleoclimatiche
che hanno interessato il popolamento vegetale di Marettimo, rimane ancora oggi un prezioso
esempio di ricerca di sintesi (RAIMONDO1,988).
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