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lungo le coste, determinano la crescita di arbusti con habitus a pulvino; essi improntano peculiari
aspetti di gariga molto bassa e diradata a ridosso delle formazioni alofile e subalofile. Una
situazione analoga si rinviene in molte creste dove, per via degli intensi venti, il dinamismo della
vegetazione risulta maggiormente rallentato, dando vita a formazioni più rade in cui prevalgono
specie aridoresistenti come Euphorbia dendroides. Talvolta si trovano delle cenosi di particolare
interesse come la gariga a Thymelaea tartonraira e Cistus salvifolius, localizzata lungo le creste
di Pizzo Madonnuzza, Capo Bianco e Pizzo delle Fragole.

Bioclimatologia

     La correlazione tra la distribuzione della vegetazione sulla superficie terrestre, il clima e il
substrato è stato ormai ampiamente dimostrato da diversi autori. Attualmente sono sempre più
diffusi studi tendenti alla definizione di aree omogenee e degli equilibri fra -la vegetazione ed
elementi climatici, come i valori medi ed estremi delle precipitazioni e delle temperature. La
vegetazione nel suo complesso risulta strettamente correlata a vari fattori ecologici che,
interagendo tra loro, creano le condizioni idonee ad un insediamento di ben determinati tipi di
fitocenosi e nel cui ambito il clima, assieme alla geomorfologia del territorio costituisce uno dei
fattori determinanti per la distribuzione delle varie tipologie vegetazionali.

     Ricerche volte all'interpretazione delle correlazioni esistenti tra il clima e la vegetazione
hanno portato all'individuazione di vari indici che possono essere utilizzati per la classificazione
bioclimatica della superficie terrestre.Tra gli studi più importanti volti all'interpretazione del
legame tra macroclima e vegetazione, ricordiamo quelli di DE MARTONNE(1926), EMBERGER
(1930; 19 5 9 , THORNTHWAIT(El 948), BAGNOUL&S GAUSSEN(1957), WALTER& LIETH(1960),
DAGET(1977), RIVAS-MARTINEeZt al. (1991, 1994, 1996). Quest'ultimo autore individua vari
piani bioclimatici per la regione mediterranea, attraverso l'utilizzo di alcuni parametri
fondamentali come la temperatura media annua e le precipitazioni medie annue (Tab. 8).

    In mancanza di stazioni termopluviometriche sull'isola, per determinare i termotipi si è fatto
riferimento ai dati registrati nel Trapanese, tenendo conto dell'influenza che possono avere
l'insularità, la morfologia e l'esposizione e riferendosi alla presenza di forme di vegetazione
particolarmente indicative. Sulla base dei valori medi di temperatura delle stazioni di Trapani e
Marsala (pari, rispettivamente, a 18,l 'C e 17,6 OC), possiamo ipotizzare che lungo la costa
dell'isola di Marettimo si è ai limiti del temomediterraneo. Nei versanti esposti a sud, infatti, si
determinano condizioni di maggiore xericità ambientale evidenziate anche dalla presenza di
aspetti xerofili di gariga e di macchia. E' il caso degli affioramenti rocciosi di Punta Bassano,
dove si localizzano aspetti di vegetazione a Periploca angustifolia, tipico elemento caducifoglio
estivo dell'inframediterraneo, diffuso in ambienti aridi nord-africani e della spagna meridionale.
Nell'isola tali aspetti di vegetazione denotano caratteri di azonalità, in quanto si localizzano nella
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