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PELLE ISOLE ADL\CENTI ALLA ^^ICILLA 33
Non li ho nominati tutti, ma ve ne sono ancora molti da proporre ! Con-
fesso che non sono Pfeitìeriano. Giudico hi specie da un altro punto
di vista. Ogni autore ha la sua misura, che ha rapporto col materiale
di cui dispone ed è perfettamente libero di stabilire nei suoi scritti,
quale crede che sia la distanza che passa fra una specie e 1' altra.
Nessuno può vantarsi di conoscerla o di precisare quale ne sia il
principio e la line. C'ertamciiti' la specie esiste ma ci sfugge e sovente
i più sperimentati naturalisti inciampano nell'errore. Regna una grande
confusione fra il tipo storico di una specie ed il tipo naturale o il suo
centro di cretizione. È indubitato però che ogni forma debba portare,
assieme alla localibi in cui vive, im simbolo di distinzione. Specie, va-
rietà, forma, o qualunque altra espressione non ha importanza. Questa
è la riforma della nuova scuola, che fa onore alla penetrazione dei mo-
derni scrittori. Essi hanno, per necessità , rinunziato alla idea della
grande specie Linneana.
Gpiinaro 1892.
orig'ine negli Appennini, svilii|)piindosi nelle Calabrie con proporzioni sempre crescenti
in Sicilia nelle Cladonie
« Quo itìOtts Slcaitia non ittrtjit dìtior ituibra
€ che costituisi-ono i Monti Xebrodi, biforcandosi al Sud col Jlonte S. Calogero a Sciacca
« e prolungandosi sino al Monte S. Giuliano o Erice, che ne l'ultima cresta > FAniiio
di Pietro Calcara per Federico Lancia in Atti Acc. Palermo 1K;j4i.
Nel sotto genere Miirel/n vanno \nn-c comprese le specie del grupiK) dell"//, seritentimi.
le quali sono piii Macularle che Iberi per la loro sostanza e colorazione. (Juesto gruppo
insulare di Corsica e Sardegna, s'irradia nelle coste Toscane e di Provenza ed ha maggior
relazione con le Macularle delle Baleari e della Spagna che con gl'Iberi Italiani , che
sono precisamente i miei Tranxiltiriia.