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15.3.8 Ulivo – filiera sistemica
Una produzione sinergica può aumentare la produttività di un’attività già
esistente nell’isola, mitigando lo sfruttamento del territorio e sviluppan-
do, così, un modello agricolo sostenibile .
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L’ulivo è una coltura capace di adattarsi facilmente alle irregolarità del
clima mediterraneo e questo ha favorito la sua coltivazione nell’arcipe-
lago delle Egadi. Fin dall’antichità gli alberi di ulivo sono stati per lo più
coltivati in consociazione con altre colture.
Con l’industrializzazione l’attività agricola si è orientata principalmente
alla specializzazione monoculturale e alla massimizzazione della produt-
tività unitaria, con peggioramenti d’impatto ambientale.
Oggi, invece, l’agricoltura ha l’obbligo di coniugare soddisfacimento, sicu-
rezza e tutela ambientale; soprattutto nei territori in cui la biodiversità,
fertilità del suolo e il clima sono severamente minacciati. Per questo mo-
tivo bisogna intraprendere una coltivazione sinergica e multifunzionale,
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attuando pratiche di inerbimento, pascolamento e consociazione .
Studi in corso, infatti, suggeriscono che la consociazione di ulivo con al-
tre colture e/o allevamenti (agro-selvicoltura) può portare grandi vantaggi
dal punto di vista economico e ambientale. L’agro-selvicoltura, infatti,
innesca una serie di meccanismi sinergici che non solo hanno la capacità
di aumentare la produttività totale, ma la rendono contemporaneamente
più sostenibile. L’aumento di produttività si ottiene attraverso la sovrap-
posizione di più colture/allevamenti lasciate il più possibile a uno stato
estensivo, e quindi più sostenibile .
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Inerbimento nell’olivo
L’inerbimento è una prima sostanziale consociazione capace di portare
numerosi vantaggi.
L’inerbimento dell’oliveto (e in generale nelle colture legnose agrarie) è
una tecnica culturale che consiste nel far crescere dell’erba sul terreno.
La copertura erbacea contribuisce all’azione di contrasto di erosione del
suolo e, inoltre, influenza positivamente la fertilità del suolo .
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Consociazioni con colture
Al fine di incrementare la fertilità del terreno in maniera del tutto natura-
le è possibile un ulteriore tipo di consociazione con colture azoto-fissatri-
ci, prevalentemente a ciclo autunno-primavera in modo da non compete-
re con l’olivo in termini di risorsa idrica.
Le colture da consociare devono, inoltre, essere compatibili con la den-
sità d’impianto della coltivazione d’olivo. L’oliveto, infatti, produce una
quantità massima di olio quando intercetta una disponibilità di luce pari
al 55%; mentre una densità d’impianto troppo elevata provocherebbe un
ombreggiamento e conseguentemente un calo produttivo del frutto .
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Di conseguenza, per intensificare la produzione su una stessa superficie
agricola, è quindi necessario scegliere colture capaci di adattarsi ad una
278 /approccio sistemico