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zione a freddo in frantoi a ciclo continuo) e imbottigliamento a livello
locale. I nuovi scarti a loro volta interagiranno con le attività locali.
La sansa esausta, in particolare, è il principale sottoprodotto derivante
dalla lavorazione delle olive.
Recenti studi dimostrano come uno degli impieghi utili, di tale prodotto,
è la somministrazione agli animali. La sansa esausta, infatti, può essere
addizionata ad altri elementi organici per la preparazione di mangime.
Altro impiego può essere il ricavo di olio di sansa (meno pregiato dell’olio
di oliva) utile in campo di cosmesi e nella preparazione di saponi naturali.
In sintesi
L’innovazione dell’intera filiera-olivo proposta, consente così un aumento
di produttività agricola a parità di superficie utile, grazie ad una maggiore
razionalizzazione delle risorse. La consociazione olivo-asparago- Opuntia
ficus, in particolare, offre vantaggi economici derivanti dalla vendita di
nuovi prodotti, generati dall’introduzioni di ulteriori attività sulla stessa
superficie destinata ad oliveto. I nuovi prodotti di cui si parla sono: aspa-
ragi, carne, uova, frutta e foraggio (sfruttando gli scarti). In questo modo,
attraverso l’approccio sistemico è possibile rendere l’azienda più reddi-
tizia nel rispetto dell’agricoltura sostenibile . Inoltre, l’attività sinergica
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favorisce una riduzione dei costi operativi con l’eliminazione dei tratta-
menti chimici e della manodopera.
L’inserimento della trasformazione del prodotto a livello locale permette
l’allungamento della filiera, la quale, infatti, non termina con l’imbotti-
gliamento dell’olio prodotto, ma con la gestione e reimpiego dei suoi suc-
cessivi sottoprodotti all’interno delle altre filiere locali.
282 /approccio sistemico