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situazione di ombra parziale.
Attraverso il progetto “One Goose Revolution” , sviluppatosi sulle colline
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dell’Umbria dall’università di Perugia, si è costatato come, tra le possibili
colture consociabili all’olivo, quella dell’asparago selvatico sembra la più
appropriata.
Entrambe le specie sono tolleranti alle condizioni di siccità e alle alte
temperature ma la differenza sostanziale, sta proprio nel fatto che l’olivo
esige illuminazione, mentre l’asparago vegeta in condizioni di ombreg-
giamento. In questo modo la consociazione non compromette la specie
dominante .
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Pascolo sotto l’olivo
Lo sfalcio delle infestanti per le attività agricole rappresenta un costo
economico ed ecologico, considerando l’elevato consumo di carburante,
diserbante e manodopera. Nella coltura di oliveto, le infestanti possono
essere controllate introducendo animali al pascolo che nutrendosi favo-
risce un’azione naturale di sfalcio. In particolare la pratica di avicoltura
è quella più indicata, in rapporto alla taglia ridotta degli animali e la loro
capacità diserbante.
A loro volta il pollame produce pollina (letame) che viene distribuito gra-
tuitamente nell’oliveto, effettuando la necessaria concimazione alle col-
ture . Inoltre gli animali svolgono un’azione antiparassitaria, nutrendosi
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di parassiti che potrebbero compromettere il coltivato. La densità di alle-
vamento ottimale è di un massimo di 1000 polli per ettaro.
L’inserimento dell’attività di allevamento nell’oliveto non è da considerar-
si soltanto un sistema che procura beneficio all’attività agraria. Grazie al
suo carattere estensivo, infatti, permette una maggiore notorietà all’ani-
male permettendo così una produzione qualitativamente migliore della
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carne (elevato contenuto di ferro, omega3 e antiossidanti) .
È necessario l’inserimento di ricoveri, dove il pollame possa passare la
notte. È bene che siano distribuiti omogeneamente su tutto il terreno col-
tivato in modo da evitare fenomeni di sovra-pascolo e/o mancato pascola-
mento . Altro fondamentale investimento da fare è sulla recinzione per
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la protezione degli animali.
Recinzioni naturali
Come per il caso della cultura in vigna, anche con la consociazione olive-
to/allevamento è necessario l’inserimento recinsioni adeguate, funzionali
e coerenti con il paesaggio naturale delle isole. Anche in questo caso la
pianta di Opuntia ficus, può sviluppare una sinergia efficiente nel sistema
agricolo, innescando la doppia azione di recinsione, produzione tipica,
riuso degli scarti e connessione con le attività locali.
Trasformazione
L’innovazione della filiera olivo continua con la trasformazione (lavora-
aproccio sistemico/ 281