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212 X. 9. La musica di tradizione orale
pesca (cfr. Guggino 1986). Le cialomi – dal greco kéleusma (grido, battuta dell’aguz-
zino per i rematori) – presentano sempre struttura respon soriale: alla proposta del so-
lista (cialumaturi), che enuncia la parte narrativa del canto, tutti gli altri replicano
all’unisono con una formula di risposta mentre compiono lo sforzo di tirare (docu-
menti sonori in Guggino d.1974). A Favignana la cialoma si articolava in due parti
associate ai diversi ritmi che scandivano il sollevamento della pesante rete a maglie
strette (coppu) che racchiude la “camera della morte”.
In questo delicato momento il con tenuto dei canti era soprattutto a carattere de-
vozionale (sono menzionati il Cristo, la Vergine e san Cristoforo). All’inizio, quando
la cadenza degli strappi era più lenta, si intonava Aiamola:
Esecuzione: Salvatore Spadaro (solo) e coro di pescatori.
Rilevamento: S. Bonanzinga; Favignana (TP), 07/06/1991.
(solo) E aiamola e vvai avanti.
(coro) Aiamola aiamola!
(solo) E aiamola aiamola.
(coro) Aiamola aiamola!
(solo) Ggesu Cristu cu lli santi.
(coro) Aiamola aiamola!
E aiamola aiamola.
Aiamola aiamola!
E llu santu Sarvaturi.
Aiamola aiamola!
E aiamola aiamola.
Aiamola aiamola!
E ccriastu luna e ssuli.
Aiamola aiamola!
E aiamola aiamola.
Aiamola aiamola!
E ccriastu tanta ggenti.
Aiamola aiamola!
Vèrgini santa parturienti.
Aiamola aiamola!
[…]
Via via che la rete affiorava il ritmo doveva essere marcato da strappi più serrati
e a questo punto si intonava Gnanzòu, secondo lo schema seguente:
(solo) Aè asumma o corpu!