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Note                                                 411

           218  Per i dati annuali della produzione di tonno in barili delle due ton-
        nare dal 1599 al 1818, cfr. O. Cancila, Aspetti di un mercato siciliano. Tra-
        pani nei secoli XVII-XIX cit., pp. 219-230, che riporta anche i dati annuali
        del numero dei tonni uccisi dal 1661 al 1818.
           219  Un esempio: qualche giorno dopo essersi assicurata attraverso un
        prestanome la gestione della tonnara di S. Nicolò l’Arena, presso Termi-
        ni Imerese, Ignazio Florio appaltava la gestione della  taverna a mastro
        Ignazio Arrigo e mastro Giuseppe Catalano, ai quali anticipava 20 onze
        ma li impegnava a mantenerla fornita di pane, vino, olio, cacio, legumi,
        riso, pasta, aceto, salsiccioni, sapone, sugna e altro, eccetto sigari e ta-
        bacco. Inoltre il pane doveva essere eccellente e venduto al prezzo cor-
        rente in Termini Imerese, mentre per la famiglia Florio, che evidente-
        mente pensava di potere assistere per qualche settimana alle operazioni
        di pesca il pane doveva essere sopraffino (ASP, Notaio Giuseppe Serretta,
        vol. 35475, rep. 400, 27 marzo 1827).
           220  R. Lentini, Economia e storia delle tonnare di Sicilia, in V. Consolo, La
        pesca del tonno in Sicilia, Sellerio, Palermo 1986, p. 39.
           221  ASP, RS, busta 5401; ASP, MASI, busta 979, fasc. 33. Cfr. anche R.
        Giuffrida, I Pallavicini e le isole Egadi, in «la Fardelliana», anno I, n. 1, gen-
        naio-aprile 1982, p. 49.
           222  Cfr. ASP, Notaio Giuseppe Serretta, vol. 35475, rep. 479, 22 mar-
        zo 1827. Il canone previsto era di 260 onze l’anno e il contratto di affitto
        poteva essere rinnovato per un altro biennio a richiesta di Florio.
           223  R. Battaglia, Sicilia e Gran Bretagna cit., p. 110.
           224  ANDP, Notaio Michele Tamajo, rep. 86, 27 gennaio 1841.
           225  Cfr. soprattutto Convenzione tra Vincenzo Florio e Benjamin Ingham re-
        lativa alle tonnare Formica e Favignana [2 marzo 1851], in F. Brancato, I «mer-
        canti» inglesi nell’Ottocento in Sicilia: Vincenzo Florio nei rapporti con Ingham,
        in L’economia dei Florio cit., pp. 67-68, ma anche pp. 65-66. Per la parteci-
        pazione di altri azionisti, cfr. F. Benigno, Fra mare e terra cit., p. 864.
           226  F. Brancato, I «mercanti» inglesi nell’Ottocento in Sicilia: Vincenzo Flo-
        rio nei rapporti con Ingham cit., p. 66.
           227  Intendente della valle di Palermo al marchese delle Favare, luo-
        gotenente generale in Sicilia, 14 gennaio 1825, in ASP, IP, busta 944.
           228  Sull’attività imprenditoriale del Lambert in Campania, cfr. S. de
        Majo, L’industria protetta. Lanifici e cotonifici in Campania nell’Ottocento, Athe-
        na, Napoli 1989, pp. 36 sgg., 64-66 e passim.
           229  F. Lo Piccolo, Altarello di Baida, Sigma, Palermo 1993, pp. 76, 147.
           230  Intendente della valle di Palermo al marchese delle Favare cit. Cfr.
        anche S. de Majo, L’industria protetta cit., p. 65.
           231  Una nota anonima (ASP, IP, busta 944) fa riferimento ad altri che
        avrebbero potuto sottoscrivere il resto delle azioni: principe di Butera, ba-
        rone Ciotti, fratelli Caminneci, Giuseppe Raffo, Mariano Bonocore, Sal-
        vatore Auteri, Salvatore Cortegiani, Giogio Wood, Beniamino Ingham, dit-
        ta Donaudy e Campo, Francesco Salesio Emanuele, marchese Artale, Sal-
        vatore Ognibene, conte Manzone, duca di Cumia.
           232  Intendente della valle di Palermo al marchese delle Favare cit.
           233  Nino Basile nella sua Palermo felicissima (Trimarchi, Palermo 1932,
        seconda serie, pp. 49-50) accenna a un decreto del 12 ottobre 1827, con
        il quale si concedeva per un decennio Villa Nave al Lambert, con la pri-
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