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I. I Florio armatori 293
figlie di Ignazio, dell’ing. Linch e della Tirrenia (2.250). Al-
l’IRI ormai interessava chiudere al più presto la liquidazio-
ne, per entrare nel possesso diretto delle azioni Tirrenia de-
tenute dalla Finanziaria e anche «per evitare il pericolo di
contestazioni e di azioni di responsabilità contro ex Ammi-
nistratori (Banca Commerciale Italiana) ripetutamente pro-
spettate dagli azionisti di minoranza ed in ispecie dalle si-
gnore Florio, che dalla più florida ricchezza si trovano oggi
in condizioni economiche assai precarie». Sembra chiaro il
riferimento a un periodo (attorno al 1930) in cui le azioni
della Finanziaria Florio erano state controllate dalla Comit,
prima di passare sotto il controllo della Sofindit. Il governo
aveva promesso alle due sorelle Florio di esaminare con
«particolare benevolenza» la loro perdita, ricorrendo even-
tualmente a «provvedimenti di carattere straordinario», pro-
prio in considerazione «della situazione di miseria in cui es-
se attualmente versano, dopo aver posseduto un rilevantis-
simo patrimonio che – fra le sue iniziative – ne conta pa-
recchie di interesse pubblico e delle quali la Nazione si è av-
vantaggiata». Al consiglio di amministrazione dell’IRI non
era parso perciò il caso di rilevare a un prezzo modestissi-
mo le rimanenti azioni della Finanziaria: preferiva piuttosto
cedere in cambio alle sorelle Florio il pacchetto di azioni
della SGAS posseduto dalla Finanziaria, azioni che non ave-
vano allora alcun valore, ma che erano suscettibili di valo-
rizzazione «solo che le condizioni dell’industria alberghiera
abbiano a migliorare», mentre era certo che «le azioni del-
la Finanziaria non potranno mai, per veruna ragione, vale-
re alcunché» 156 .
Senonché la rivalutazione del patrimonio immobiliare
della SGAS, per effetto dell’allineamento della lira, fece sal-
tare la trattativa per la cessione, per conto delle sorelle Flo-
rio, delle azioni a un gruppo di capitalisti palermitani 157 . Nei
mesi successivi, l’IRI acquistò «per il simbolico prezzo di li-
re una» le 2.250 azioni detenute dalla Tirrenia, ormai in li-
quidazione, e per 100.000 lire altre 10.848 azioni della Fi-
nanziaria Florio detenute da terzi (Linch e altri). Mancava-
no soltanto le 4.000 in mano alle sorelle Florio, che però le
consegnarono fiduciariamente all’Istituto, «con l’intesa che