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I. I Florio armatori 291
sivi la Compagnia continuò a essere gestita ancora dall’an-
tico consiglio di amministrazione, con Linch e Ciano consi-
glieri delegati.
Per tutto il 1934, il passaggio definitivo all’IRI della pro-
prietà delle azioni Tirrenia possedute dalla Finanziaria Flo-
rio comunque non si realizzò. E infatti la Finanziaria Florio
in gennaio risultava ancora titolare di 46.200 azioni, mentre
il resto apparteneva per 50.060 azioni alla Sofindit (ormai
di proprietà dell’IRI e prossima alla liquidazione), 4.000
(3,1%) all’ing. Linch, 11.069 (8,5%) alla NGI, 6.231 (4,8%)
alla Italia Flotte Riunite, 3.025 (2,3%) ai Cantieri Navali Riu-
niti, 3.025 (2,3%) ai Cantieri del Tirreno, 3.000 (2,3%) alla
Franco Tosi S.A., 100 (0,0%) alla SFI, 3.290 (2,5%) a diver-
si 149 . Nel giugno successivo, l’IRI prese in considerazione
l’opportunità di acquistare dalla Finanziaria Florio, che si
avviava alla liquidazione e le era debitrice, le azioni Tirrenia
e Tonnare Florio 150 . Ma a fine 1934, quando aveva già ac-
quistato le azioni Tirrenia della Italia Società di Navigazio-
ne, portando la sua partecipazione diretta a 56.831 azioni,
la Finanziaria Florio deteneva ancora la proprietà delle sue
azioni Tirrenia, lasciate tuttavia sempre sotto il controllo
dell’IRI, che così controllava il 79,3% dell’intero pacchetto
azionario della Tirrenia, la quale a sua volta continuava a
possedere il 100% della Società Sarda di Navigazione (capi-
tale sociale 5.000.000 di lire) – titolare dei servizi locali del-
la Sardegna, con una sovvenzione annua di 4.060.000 lire –
e della Società Agenzie Florio (capitale sociale 2.000.000 di
lire), oltre alle 10.000 azioni SGAS («il cui capitale si consi-
dera perduto»), alle 2.250 azioni della Finanziaria Florio va-
lutate 11 lire l’una e ad altri titoli 151 .
Nell’aprile 1935, l’IRI possedeva 17.800 azioni della Fi-
nanziaria Florio sulle 40.000 in cui era ripartito il suo capi-
tale sociale di 20 milioni. Quanto poco esse valessero sul
mercato, lo dimostra il fatto che le teneva in carico per 2
lire. La Finanziaria le era inoltre debitrice di 54.900.000 lire
e perciò, a conti fatti, il capitale sociale risultava interamente
perduto e per di più rimaneva ancora un passivo di
17.500.000 lire, che convinse l’IRI a porre l’azienda in li-
quidazione 152 . È chiaro a questo punto che, anche se la