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286                               Parte seconda. Uomini e imprese

            piroscafi da utilizzare da 13 a 17 e dall’altro l’assunzione da
            parte dello Stato delle spese di assicurazione e un aumento
            della sovvenzione per 7-8 milioni. Ma quando la proposta gli
            fu comunicata, l’ing. Linch non si dichiarò soddisfatto, per-
            ché il ministero delle Comunicazioni calcolava in 71 milio-
            ni annui le spese di esercizio, mentre per la Società am-
            montavano a 81, e perciò la situazione non si risolveva. Per
            Giuriati, lo Stato faceva dei sacrifici: era giusto che li faces-
            se anche la Società. La riunione si chiuse con la proposta
            Volpi-Ciano di riesaminare le due valutazioni in contraddit-
            torio tra l’ing. Linch e il gen. Pruneri 129 .
               Linch non aveva torto, perché la valutazione in contrad-
            dittorio con il gen. Ingianni delle spese di esercizio delle
            sole linee già attive portava a una somma di quasi 80 milio-
            ni l’anno, a fronte di una sovvenzione di 23.650.000 lire e
            di introiti dalla gestione delle stesse linee che nel 1926 era-
            no stati di 22 milioni e nel primo semestre 1927 di 11,5 mi-
            lioni 130 .
               Poiché la situazione non si sbloccava, Ignazio Florio al-
            l’inizio di gennaio 1928 chiese udienza a Mussolini, al qua-
            le consegnò anche una nota con cui sollecitava caldamente
            provvedimenti «per evitare una eventuale gravissima jattu-
            ra», e cioè «che la Società di navigazione potesse trascinare
            nella caduta la ditta I. e V. Florio» 131 . Il capo del governo fu
            sensibile all’accorata richiesta di Florio e immediatamente
            indirizzò al ministro delle Comunicazioni la seguente lette-
            ra autografa: «Caro Ciano, ti accludo una nota che mi è sta-
            ta presentata dal comm. Florio. Ora poiché si è entrati nel-
            l’ordine di idee della revisione, vedi di sollecitare la con-
            clusione, perché si deve evitare che la situazione critica del
            Florio, possa diventare disperata. Si tratta di arrivare in tem-
            po, anzi in orario. E il Ministro delle Comunicazioni è il pri-
            mo a riconoscere i vantaggi di arrivare in  orario. Cordial-
            mente, tuo Mussolini. Roma 13 gennaio 1928 – VI. Ti pre-
            go di darmi risposta. M.» 132 . E la risposta di Ciano non si fe-
            ce attendere: la revisione sarebbe stata compiuta in orario,
            cioè entro gennaio, ma si doveva trovare «una motivazione
            che non si presti ad eccessive estensioni», per evitare che la
            soluzione adottata, che già comportava per lo Stato un con-
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