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282 Parte seconda. Uomini e imprese
la Società i due piroscafi Giovanna Florio e Vincenzo Florio di ol-
tre 5.000 t di stazza lorda ciascuno, per una valutazione com-
plessiva di 13 milioni, certamente esagerata rispetto all’effet-
tivo valore di mercato, se pochi mesi dopo la loro alienazione
causerà alla nuova Società una perdita secca di 3 milioni. La
Società Italia, a sua volta, conferiva altri otto piroscafi di pic-
colo tonnellaggio, costruiti anteriormente al 1912 e uno (il
Lombardo) addirittura nel 1870, per un valore complessivo di
9 milioni. A presiedere il consiglio di amministrazione era
chiamato il principe di Bitetto, sen. Luigi Cito Filomarino,
mentre l’incarico di consigliere delegato era affidato all’ing.
Carlo Augusto Linch, amministratore dei Florio e artefice
principale dell’intera operazione. E poiché i rapporti tra i
Florio e la Banca Commerciale dovevano essersi deteriorati
nuovamente, i servizi bancari venivano affidati al Banco di
Roma e al Credito Italiano 121 .
La Società si trovò prestissimo in gravi difficoltà. A parte
la perdita sui due piroscafi conferiti dai Florio come capita-
le azionario contante, essa dovette sborsare 1.650.000 lire
per l’acquisto di buona parte del pacchetto azionario della
Società Agenzie Florio, che – sulla base di preesistenti dirit-
ti da parte della I. e V. Florio sulle agenzie di Napoli e di Pa-
lermo – i Florio vollero appositamente creare per l’esercizio
delle Agenzie passeggeri e merci in concessione dalla stessa
Florio-Società Italiana di Navigazione: per gestire cioè un
servizio che la Società di navigazione avrebbe potuto benis-
simo svolgere direttamente, utilizzando il personale ammi-
nistrativo in esubero di cui disponeva. Inoltre, nel solo 1926,
accumulò crediti nei confronti dei Florio per 12.468.684,40
lire, che solo in parte potevano derivare dal mancato versa-
mento dei 7/10 del capitale sociale sottoscritto al momen-
to della costituzione della Società. Ciò la costringeva a ri-
correre alle banche, pagando interessi passivi dell’11%, ben
più elevati di quelli attivi corrisposti dai Florio per la loro
esposizione. Neppure gli altri soci – benché fossero ormai
passati oltre sei mesi dalla costituzione della Società – ave-
vano versato l’intero capitale sociale e rimanevano ancora
debitori per circa 6 milioni. Insomma, la Società era stata
costituita con un capitale liquido alquanto modesto e per di