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292                               Parte seconda. Uomini e imprese

            liquidazione della Finanziaria Florio si protrasse ancora per
            alcuni anni, i fratelli Florio avevano di fatto già perduto la
            proprietà delle azioni Tirrenia e Tonnare Florio possedute
            dalla Finanziaria, che passavano all’IRI a parziale compen-
            so del suo credito nei confronti dell’azienda. E difatti nel
            1938 l’IRI risultava proprietaria di 119.229 azioni ex Tirre-
            nia (la Compagnia di navigazione aveva cambiato nome ed
            era anch’essa in liquidazione), salite a 123.729 l’anno suc-
            cessivo 153 .



            8. La fine: «il dolore di constatare la poca fiducia al nome»

               La chiusura del rapporto con i Florio non fu agevole, an-
            che perché presentava risvolti umani di cui il governo e l’IRI
            intendevano in qualche modo farsi carico. Da alcuni anni,
            la situazione finanziaria dei fratelli Florio era senza vie di
            uscita: avevano venduto quasi tutto e su quel poco che era-
            no riusciti a salvare gravavano pesanti ipoteche, che lo fa-
            cevano considerare irrecuperabile, come nel caso delle ton-
            nare delle Egadi. Nel gennaio 1934, Ignazio Florio, inse-
            guito letteralmente dai creditori, riferiva alla moglie come
            tutti lo mettessero in croce perché volevano essere pagati. E
            nel maggio successivo, avvilito come mai in precedenza, non
            vedeva più speranza alcuna di salvezza: «Non vedo più co-
            me potermi salvare, non so cosa fare, mi sento come se aves-
            si avuto una mazzata in testa. Il destino vuole ad ogni costo
            la mia rovina e sarà così»; «Dio sa quello che passo, le mor-
            tificazioni che debbo superare con santa rassegnazione, i ri-
            fiuti alle proposte che faccio, il dolore di constatare la poca
            fiducia al nome. Ed altro non voglio scrivere» 154 . Nella pri-
            mavera del 1935, a Roma venivano venduti all’asta per con-
            to della Comit i famosi gioielli di donna Franca e a Palermo
            la casa di via Catania e i mobili di Vincenzo 155 .
               Nel giugno 1936, la Finanziaria Florio non era stata an-
            cora liquidata. L’IRI ormai disponeva della maggioranza as-
            soluta del pacchetto azionario, avendo acquistato altre azio-
            ni sino a possederne 23.266, ma altre 16.734 rimanevano an-
            cora nelle mani delle sorelle Costanza Igiea e Giulia Florio,
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