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costante in quel periodo ma, inoltrandosi camente. A tal proposito fondamentale è
la stagione, prende decisamente il soprav- stata l’analisi statistica del regime eolico,
vento sul modello invernale umido e in dinamico marino come anche quella che
tal senso tale dato è confermato diretta- ricostruiva il tempo astronomico di quel
mente dalle fonti storiche. giorno. Su tale base, lo studio statistico
L’indagine statistica comparativa è stata ef- del regime eolico ha evidenziato un mec-
fettuata su un periodo significativo (1989- canismo di variazione giornaliera del ven-
1999) per le due stazioni meteo di Ustica e to in senso orario. In quell’arco di tempo
Pantelleria e ha confermato tale dinamica, è probabile che il vento termico dal mare
anche se Ustica ha fornito dati più aderen- abbia iniziato circa due ore dopo l’alba
ti a quel modello. Lo schema dei diagram- (verso le 9,00) a spirare da sud o sud-
mi eolici riportato nella pagina precedente ovest per poi variare a ovest verso le ore
fornisce un riassunto riepilogativo statisti- 12,00 rinforzato da un vento di gradien-
camente mediato sull’andamento del regi- te; in seguito potrebbe avere girato a nord-
me eolico. ovest alle ore 15,00 e infine a nord alle
Il modello studiato, anche se attuale, è ri- 17,00 e a nord-est calante a regime di
tenuto comparabile in quanto la simula- brezza al tramonto (verso le ore 19,00).
zione computerizzata dello status astrono- Tali applicazioni della dinamica eolica al
mico dell’estate per le VI idi di Marzo, e tempo sono visualizzate alle tavole 1 e 2.
cioè al 10 Marzo del 511° anno di regno Tali dati sono direttamente confermati da
di Roma, individua l’alba alle ore 7,41. Polibio; infatti lui scrive che il vento in
Attraverso tale processo si è risalito ai va- quell’area inizia nella prima mattinata spi-
ri stadi di elevazione del sole lungo l’ar- rando da sud per poi variare a est nelle
co della giornata fino al tramonto delle ore centrali, fino a variare verso nord-est
19,07, con massima elevazione del sole al- nell’ultima parte del giorno. Tale mecca-
le ore 13,00 a 46° 53’, condizioni queste nismo individua indirettamente le ore e
che attualmente si verificano grossomodo le fasi della battaglia.
intorno al 22 Marzo 2001 a causa del mo- Inoltre, la considerazione delle strutture e
to di precessione degli equinozi. In tal sen- le dimensioni navali sia puniche che roma-
so si ritiene che i parametri di pressione e ne, con la considerazione dei carichi e del
temperatura subiscano la stessa entità teo- tipo di propulsione e con un vento massi-
rica di insolazione e di condizionamento mo di 15 nodi, inducono a ritenere che le
fisico in assenza di fattori esterni. Inoltre navi puniche a vela e con corrente al tra-
si ritiene che da allora non ci siano state verso e/o leggermente contraria tenessero
modificazioni geomorfologiche tali da ap- una velocità presumibilmente non mag-
portare significative variazioni alla circo- giore di 4/5 nodi a causa del carico e del
lazione delle masse d’aria in quota. mare mosso. Le navi romane invece, dota-
te in media di cinque file di rematori, si ri-
tiene che producevano 5/6 nodi almeno,
Ricostruzione dinamica dell’evento - in- anche se controvento e controcorrente.
dividuazione dell’area Su tali basi è stata avanzata l’ipotesi se-
condo cui è presumibile che le navi puni-
Per tentare la ricostruzione dell’evento bel- che abbiano percorso circa 10 miglia sul
lico sono state considerate una serie di si- totale di 25 miglia che separano Hiera da
mulazioni che hanno essenzialmente te- Monte Erice indipendentemente dalla rot-
nuto conto di alcuni parametri cui si è po- ta seguita fino al punto in cui hanno av-
tuto dare caratteri individuabili numeri- vistato la flotta romana.
99 Studio della battaglia delle Egadi. Ipotesi tecniche sulla dinamica