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l’inizio dell’estate (Eutropio riporta le VI confermati dagli altri due storici, Diodo-
idi di marzo cioè il 10 marzo nel Brevia- ro e Cassiodione.
rium - XXV). Altre utili informazioni interessanti sono
Cassiodione in effetti viene reputato inerenti alcuni termini che vengono usa-
meno attendibile perché vissuto in epoca ti nel caso del naviglio in campo. Infatti
già imperiale (155 d.C.) e quindi molto Polibio, a proposito delle quinqueremi
posteriore. L’esame di altri autori ha con- romane dice che “… (i Romani) veloce-
dotto alla loro esclusione in quanto o si mente allestirono…” ed utilizza il termi-
basavano sui primi tre o si trattava di ri- ne “ploion”. Riferendosi alle navi puni-
porti piuttosto romanzati dell’evento. È che invece utilizza il termine “nauj” (pl.
stata eseguita la rilettura critica dei testi “nhej”) che indica più propriamente le
considerando anche alcune nozioni di navi da guerra che, per l’occasione, i Car-
tecnica navale dell’epoca correlate alle taginesi riempirono di “… grano ed al-
informazioni di tale genere riportate nei tre cose necessarie…” affinché “… nulla
testi stessi. mancasse all’esercito di Erice.”.
Polibio è ritenuto il più attendibile in Da tale termine derivano altri sostantivi
quanto fornisce indicazioni curiosamen- utilizzati nel gergo militare quali “nau-
te pertinenti tanto da intravedere nel rac- macia” (battaglia navale), “nautich du-
conto non solo una presenza attiva nel namij” (forza navale). Sebbene il termine
corso della battaglia ma anche una sua “ploion” indichi genericamente una na-
lettura tecnica, come se le sue indicazioni ve da trasporto in opposizione a “nauj”,
provenissero da una persona esperta in Polibio utilizza i due termini indifferen-
navigazione. Egli infatti riporta alcuni temente. Infatti le navi puniche catturate
dati meteo determinanti per lo studio dai Romani vengono indicate, prima del-
della dinamica della battaglia. Egli indi- la battaglia, come “nauj” (pl. “nhej”)
vidua come periodo “l’inizio dell’estate” mentre dopo la battaglia vengono indi-
che Eutropio puntualizza per il 10 mar- cate come “ploion”.
zo. Questo indizio, insieme alle informa- Un utilizzo differente dei due termini si
zioni indirette sul vento e stato del mare riscontra invece in Diodoro Siculo, che
e del tempo, consentono innanzitutto di scrive di “300 macrai nhej” (lett. gran-
determinare il probabile regime eolico; di navi) e “700 ploia” e “poreia” con le
infatti a tale proposito egli dice che “… quali i Romani navigarono verso la Sici-
(Lutazio Catulo) quando già era apparso lia. Qui è evidente la contrapposizione
il giorno, vedendo che un forte vento cor- fra “nauj” (nave da guerra) e “ploion”
reva favorevole ai nemici, e che per loro (nave da trasporto merci), termine assi-
era difficile la navigazione (controcorren- milato in qualche modo a “poreion” che
te) verso un vento contrario, dal momen- probabilmente indicava un tipo di im-
to che il mare era grosso e agitato…” e barcazione da trasporto uomini.
ancora: “… vedendo le navi dei nemici Infine Cassiodione utilizza il termine
che correvano a vele spiegate…”. Tali da- “skafoj” riferendosi alle navi puniche
ti sono importantissimi in quanto, aval- che vengono indicate dai primi due auto-
lati da dati statistici meteo e astronomici, ri con “nhej”. Probabilmente trattasi di
confermano che il regime eolico era pro- un termine riconducibile a un progressi-
babilmente molto simile a quello che si vo slittamento semantico del vocabolo
determina in quell’area ancora oggi al che, nato per uso poetico, col tempo ha
passaggio fra l’inverno e la primavera. Ta- sostituito il termine “nauj” per indicare
li dati, anche se meno palesemente, sono una nave da guerra.
Piero Merk Ricordi 96