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La sconfitta della flotta navale cartaginese  sta realizzerà, soprattutto in età imperiale,
            nella battaglia delle Egadi del 241 a.C.,  una rete di abitati rurali posti lungo le
            impedì che questi potessero continuare a  principali direttrici viarie fra il porto di
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            rifornire gli accampamenti sull’Erice e  Drepanum e le città dell’entroterra . Le
            quindi il prolungarsi dell’assedio-difesa.  rovine delle fortezze punico-romane sol-
            Le fortificazioni e i campi militari sparsi  tanto nell’alto medioevo vennero rioccu-
            lungo le pendici del monte furono presto  pate, prima come luoghi di eremitaggio e
            abbandonati dopo la pace avvenuta nella  poi come sedi di chiese rurali; è il caso di
            stessa Erice. Da questo momento la mon-  San Luca, Santa Maria delle Scale, Sant’E-
            tagna ericina sembra intraprendere una   lia, San Matteo, Nostro Signore. In questi
            lunga fase di decadenza. Infatti, solo il  luoghi dell’antica battaglia si perse la me-
            tempio di  Venere, posto sulla cima del  moria e i resti delle fortezze costruite da
            monte, appare frequentato nei primi se-  Giunio, Cartalone e da Amilcare lungo le
            coli del dominio romano, mentre una fa-  pendici dell’Erice rimasero per secoli gli
            se di declino si prospetta per l’antico cen-  unici muti testimoni della storia.
            tro e il territorio circostante. La popola-
            zione trasferitasi nella valle e lungo la co-         da Sicilia Archeologica, 96, 1998




            NOTE                                     13  Sono rispettivamente le tesi di FAZELLO in Sto-
                                                     ria di Sicilia, I, p. 341, e di F. CLUVERIO, Sicilia
            1  Sulla sequenza degli eventi durante la prima  antiqua, p. 305 e ss. Il Cluverio si rifà alla notizia
            guerra punica cfr. G. DE SANCTIS, Storia dei Ro-  data da Tolomeo secondo il quale l’Egitallo era
            mani, vol. III, “L’età delle Guerre Puniche”, Fi-  posto fra Drepana e Lilibeo. V. AMICo nel Dizio-
            renze, 1956, pp. 241-260.                nario topografico della Sicilia, dà ragione alla tesi
            2  In particolare Diodoro, XXIII, 5, indica tre cen-  di Fazello, aggingendo relativamente al Capo San
            tri espugnati dai Romani e non ancora identifica-  Vito: “Osserviamo oggi grandi avanzi di abitazio-
            ti con precisione, che dovevano trovarsi nella par-  ni e di una fortezza un tempo ingenta, qual si fa
            te nord-occidentale dell’isola: Hilarum, Tyrittum  Acello (altro nome di Egitallo indicato da Diodo-
            e Ascelum.                               ro), e vengono appellati dal volgo Conterrana po-
            3  POLIBIO, I, 55.                       sta a 1/2 miglio dal lido sulla rupe dal resto della
            4  POLIBIO, I, 55-60                     montagna squarciata”.
            5  DIODORO, XIV, 1-11                    14  Mi riferisco alle notizie tramandateci da A. COR-
            6  ZONARA, VIII, 15-17.                  DICI, Historia di Erice, Monte San Giuliano, ms.
            7  L’Egitallo è citato in Diodoro anche con il to-  Bibl. Com. di Erice, sec. XVII, p. 8; da V. CAR-
            ponimo Acello, DIODORO XXIV, 10.         VINI, Erice antica e moderna, Sacra e Profana, ms.
            8  POLIBIO, I, 55, 9: “La città (Erice) giace sotto la  Bibl. Com. di Erice, sec. XVIII, seguite da G. CA-
            cima e vi si accede da ogni parte per una lunga e  STRONOVO, Memorie storiche di Erice, Palermo,
            ripida salita” e I, 58, 2: “Amilcare...si impadronì  1872, vol. I p. 5.
            della città di Erice che si trovava a mezzacosta tra  15  J. KROMAIER, Antike Schlachtfelder..., pp. 25-39.
            la cima e le forze accampate alle falde”.  16  V. CARVINI, in Erice antica..., collocava il cam-
            9  T. MOMMSEN, Storia di Roma antica, libro III,  po romano nei pressi dell’antico Convento di San
            n. ed. Firenze, 1972.                    Francesco di Paola, oggi non più esistente.
            10  A. HOLM, Storia della Sicilia nell’antichità, n.  17  DE SANTIS, Storia dei Romani…, III, 1, p. 179.
            ed. Catania, 1983, vol. III, pp. 56-57.  18  A.M. BISI, Erice (Trapani) - Scoperta della necro-
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              G. PAGOTO, Il sito di Erice nell’antichità, Messi-  poli punica e ricerche archeologiche nell’agro ericino,
            na, 1903.                                Notizie degli Scavi, XXV, t. II, 1971, p. 660.
            12  J. KROMAIER, Antike Schlachtfelder, III, “ Eryx”,  19  G. CASTRONOVO, Memorie storiche..., vol. I, p. 5.
            1909, pp. 25-39. Ringrazio vivamente il prof.  20  Per le notizie relative alla chiesa di Santa Maria
            Antonino Russo per la traduzione dal tedesco del-  delle Scale, G. CASTRONOVO, Erice Sacra, ms. Bibl.
            l’opera del Kromaier.                    Com. di Erice.




            Antonino Filippi                                                                  92
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