Page 88 - MARE_DELLE_EGADI
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nei pressi della cappella dedicata a Nostro  sta a controllo del versante orientale del
                               Signore, dove s’individuano le tracce di  monte e in collegamento visivo con la
                               solchi di carro scavati nel banco roccioso  fortezza di San Matteo. La ceramica che
                               che si dirigono verso la costa. A ovest del-  si rinviene in superficie in quest’area è di
                               la torre della Tonnara Vecchia, un piccolo  chiara tradizione punica come per gli altri
                               pianoro protetto da basse balze rocciose si  siti del versante nord-orientale del monte
                               presenta interamente ingombro in super-  Erice, con frammenti di anfore, soprat-
                               ficie di pietrame e di resti di tegole e va-  tutto anse e orli, del tipo a obice con pa-
                               sellame. Le ceramiche rinvenute in super-  reti verticali e l’estremità superiore tronca
                               ficie sono rappresentate da frammenti di  e ornata da solcature.
                               anfore puniche dei tipi Manã C e D ri-   Sul versante sud-orientale del monte Eri-
                               trovate anche nella sovrastante vedetta di  ce, in contrada Rossello, alla base di un
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                               San Matteo e presso case Cosenza . So-   impluvio che si apre fra le pareti subver-
                               no presenti, se pur meno numerosi, resti  ticali del monte, s’individuano i resti di
                               di anfore greco-italiche e ceramica a ver-  una struttura parzialmente interrata da un
                               nice nera fra le quali vi è un fondo di  accumulo caotico di pietrame. Nell’area
                               coppetta decorato con motivi floreali a   circostante e nella zona a monte, lungo
                               sette petali, il quale trova confronto con  l’impluvio, si trovano numerosi frammen-
                               un’analoga coppetta ritrovata nel relitto  ti ceramici assai erosi per il rotolamento,
                               di Capitello, presso Filicudi, datato alla  fra i quali sono riconoscibili alcuni resti
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                               prima metà del III sec. a.C. .           di anse e un puntale di un’anfora greco-
                               Lungo le pendici nord-orientali del mon-  italica. L’importanza strategica del sito di
                               te Erice è la contrada Visconti. L’area è  contrada Rossello sta nella sua posizione
                               attraversata da due profondi impluvi che  di controllo rispetto alla sottostante an-
                               scendono verso la sottostante costa di Bo-  tica trazzera che da Mazara conduceva sul
                               nagia. I due valloni creano una sorta di  monte Erice. La via tracciata attraverso
                               promontorio che scende abbastanza ripi-  l’impluvio dovette essere stata utilizzata in
                               damente dai m 500 di quota fino a circa   momenti di estrema necessità, come un
                               m 300 s.l.m., dove si forma un piccolo   evento bellico, quando la strada che saliva
                               pianoro per ridiscendere con balze roc-  sul monte era controllata da eventuali as-
                               ciose fino ai m 50 di quota della pianu-  salitori. Si riteneva allora più prudente o
                               ra di Bonagia. Il piccolo pianoro di quo-  necessario inerpicarsi per il canalone che
                               ta m 300 domina così l’intero versante   in ogni caso, se pur in modo difficoltoso,
                               orientale del monte Erice, dal promonto-  conduceva rapidamente sotto le balze roc-
                               rio di San Matteo fino al Capo della Sca-  ciose dove sorgeva il tempio e quindi alla
                               la e alla collina di San Barnaba. Da que-  città.
                               sto punto è possibile controllare le due
                               importanti vie che dalla costa salivano ad
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                               Erice .                                  Conclusioni
                               Il pianoro si presenta sbarrato da sud-
                               ovest, dove è più facilmente accessibile,  Dalle notizie storiche e dai dati archeolo-
                               da un possente muro orientato in direzio-  gici fin qui esposti, si può comprendere
                               ne NO/SE. All’interno di quest’area, di  come nel corso del III sec. a.C. Erice e il
                               non oltre 1/4 di ettaro, si trovano i resti  suo territorio si trovarono al centro di uno
                               di una struttura a pianta quadrangolare  di quegli avvenimenti, quale fu la prima
                               costruita con grossi conci di calcare. La  guerra punica, che come scrisse il Pais:
                               struttura, forse i resti di una torre, era po-  “per le conseguenze che ne derivarono, se-




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