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delle Scale, a monte di Valderice, saliva-  tà di realizzare la fossa e un sistema di mu-
                               no a Erice.                              ra e di edifici così articolati. D’altro canto
                               Un altro caposaldo militare era posto sul  da questa posizione si domina meglio che
                               piccolo pianoro, intorno alla quota m    da qualunque altro posto del monte Eri-
                               200, lungo le pendici sud-occidentali del  ce la piana di Trapani, la città stessa e il
                               Pizzo Argenteria, a sud-ovest della con-  suo porto.
                               tromuraglia. Sul pianoro di quota m 200  Le ricerche nel pianoro di quota m 200
                               si rilevano i resti di un lungo muro che  hanno rilevato, insieme alle strutture mu-
                               cinge l’area sia a nord-ovest che a sud. Il  rarie, la presenza di un campionario cera-
                               muro, dello spessore di m 0,90, appare ri-  mico distribuito soprattutto lungo il mar-
                               maneggiato in epoca recente probabil-    gine occidentale della muraglia. Si tratta
                               mente perché utilizzato come recinto. Sul  di frammenti di pareti, anse e orli di anfo-
                               lato nord del pianoro si rilevano le tracce  re greco-italiche e di alcuni frammenti di
                               di due strutture poste in posizione di con-  ceramica a vernice nera ellenistica, fra i
                               trollo del pendio nord-occidentale del   quali il fondo di una coppetta, attribuibi-
                               monte, a guardia della via di Sant’Anna  li al III sec. a.C. Lungo il versante occi-
                               che da Trapani conduceva a Erice. Nella  dentale del monte Erice si erge la possen-
                               parte meridionale del pianoro s’individua  te rupe del Castellazzo di Martogna, dalla
                               una fossa rettangolare delle dimensioni di  quale si domina tutto il litorale da Pizzo-
                               m 4x3 e profonda circa m 3, in parte in-  lungo fino a Trapani. L’area venne indaga-
                               terrata. La fossa, ubicata all’interno del pe-  ta nel 1969 da A.M. Bisi che vi rinvenne
                               rimetro del lungo muro di cinta, potreb-  alcuni frammenti di ceramica Campana A
                                                                                                            25
                               be essere interpretata come una cisterna o  e resti di anfore databili al III sec. a.C. ,
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                               pianoro, infatti, pur non trovandosi a una  sto militare cartaginese durante la prima
                               quota elevata, è un punto estremamente   guerra punica. L’insediamento è posto
                               panoramico e ben visibile anche a grande  sulla cima e sul terrazzo orientale, entram-
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                               distanza . Al centro di esso si trova un  bi meglio accessibili da sud-est. L’area
                               piccolo pozzo scavato in una lieve depres-  sommitale, di circa un migliaio di mq di
                               sione del piano roccioso e sull’estremità  superficie, si presenta in parte spianata e
                               nord-orientale si individua una profon-  ingombra di pietrame dove si rinvengono
                               da cavità scavata nella roccia; si tratta di  frammenti ceramici pertinenti principal-
                               un taglio nel banco roccioso calcareo con  mente ad anfore. Il sottostante terrazzo
                               un’apertura quadrangolare di circa m 2,5  era protetto da un muro in parte crollato
                               di lato, profonda qualche decina di metri,  dove si rinvengono, inoltre, pochi fram-
                               e riferibile probabilmente a una grossa  menti di tegole medievali che attestano
                               cisterna.                                una successiva occupazione del sito. Da
                               Le indagini sul pianoro di quota m 200   una cava vicina, che si apre lungo il ver-
                               hanno rilevato un complesso sistema di   sante occidentale dello sperone roccioso,
                               strutture che da una prima analisi sembre-  proviene una moneta siculo-punica, rin-
                               rebbero inserite in un contesto unitario e  venuta nel 1927 e conservata presso il
                               riferibile a uno stesso periodo di occupa-  Museo Pepoli di Trapani, che presenta sul
                                                                                                        26
                               zione. La funzione di queste strutture ap-  d. testa di Ninfa e sul r. il cavallino .
                               pare chiaramente di carattere militare, l’a-
                               rea non si presta infatti ad alcuna attività  Il settore orientale del monte Erice
                               umana se non alla pastorizia, anche se in  Lungo il versante nord-orientale del Mon-
                               questo caso non si capirebbe l’opportuni-  te Erice fra le quote m 230 e m 300 si




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