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tà di Monte San Giuliano. Di parere con- prattutto effettuando ricerche e rilievi
trario era invece il suo connazionale A. delle strutture emergenti nella contrada
Holm, che nella sua Storia della Sicilia Chiaramusta, ritenne di individuare in
nell’antichità 10 dedicava una lunga nota quella zona i resti dell’antica Erice e di
all’individuazione della città di Erice, conseguenza l’accampamento di Amilca-
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schierandosi fra coloro che ritenevano l’a- re . Più a valle, lungo il versante occiden-
bitato antico in un sito diverso dell’attua- tale del monte, nella contrada Martogna,
le. La tesi di Holm evidenziava soprattut- fra il Pizzo Roccione o Castellazzo e il
to le difficoltà che avrebbero avuto i due Santuario di Sant’Anna, in posizione of-
contendenti nel trovarsi entrambi all’in- fensiva rispetto alla sovrastante contrada
terno della ristretta cerchia muraria erici- Chiaramusta, collocò l’accampamento
na. Lo studioso non trovava, però, alcuna Romano completando così il quadro
risposta convincente quando cercava una degli schieramenti militari sul monte
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diversa collocazione del sito di Erice, Erice .
ipotizzandone l’ubicazione presso il Con- La tesi di Kromaier convinse molti storici
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vento dei Cappuccini. fra i quali De Sanctis che ritenne valida
Nel 1903 lo storico ericino G. Pagoto sia l’ipotesi relativa all’ubicazione dell’E-
pubblicava un illuminante studio dal ti- gitallo con il Pizzo Argenteria, che la col-
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tolo Il sito di Erice nell’antichità , nel qua- locazione di Erice a mezzacosta del mon-
le, attraverso un’analisi delle fonti stori- te in un sito diverso dall’attuale e per ul-
che chiariva come il sito di Erice, all’epo- tima l’ipotesi relativa all’approdo utilizza-
ca della prima guerra punica, per ragioni to per lo sbarco di Amilcare, a XXX sta-
storiche, archeologiche e topografiche, di di distanza da Erice, da ricercare presso
non poteva che essere dove fu la città ar- Bonagia.
caica e medievale, e dove si trova ancora Nel 1969 l’archeologa A.M. Bisi effettua-
l’abitato moderno. va sei saggi di scavo nella contrada Chia-
Nel 1909 J. Kromaier, esperto nel campo ramusta alla ricerca del campo di Amilca-
dell’arte militare antica, pubblicava uno re indicato da Kromaier, documentando
studio dal titolo Antike Schlachtfelder (An- una quasi totale assenza di materiale ar-
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tichi campi di Battaglia) , dove illustrava cheologico a eccezione di alcuni fram-
i risultati delle ricerche condotte lungo le menti di età ellenistica trovati in un ter-
pendici del monte Erice alla ricerca degli rapieno nei pressi della strada provinciale
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accampamenti di Romani e Cartaginesi Trapani-Erice . Lo scavo della Bisi evi-
all’epoca della prima guerra punica. Lo denziò la scarsa consistenza della tesi di
studio del Kromaier, al contrario di altri Kromaier circa la localizzazione di Erice
che lo precedettero, ricercava innanzitut- in un luogo diverso dall’attuale, anche se,
to i luoghi degli avvenimenti indicati da- la presenza della ceramica ellenistica e
gli storici antichi nelle immediate vici- dei grandi muri segnalati dallo studioso
nanze della città di Erice. L’autore identi- tedesco documentavano comunque una
ficò così il promontorio Egitallo con il frequentazione del sito di Chiaramusta.
Pizzo Argenteria alle pendici sud-occiden- Più interessanti si rivelarono i sopralluo-
tali del monte, contravvenendo ad una ghi effettuati dalla Bisi nelle vicine loca-
tradizione storica ormai consolidata che lità di San Luca e sul Castellazzo di Mar-
indicava l’Egitallo come il promontorio togna, che permisero di individuare due
di capo San Vito, oppure il capo San Teo- appostamenti militari riferibili al III sec.
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doro presso Marsala . Kromaier, seguen- a.C., e quindi all’epoca della prima guer-
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do la tradizione erudita ericina , ma so- ra punica.
Antonino Filippi 84