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estende il vasto altipiano di Contrada San  mente il più importante, del sistema si-
            Matteo, circondato da nord, nord-ovest   stema difensivo cartaginese sul monte
            ed est, da balze rocciose e collegato alla  Erice.
            montagna dalla parte sud-ovest attraverso  A circa 400 metri a nord dalle case Co-
            uno scosceso crinale. La contrada prende  senza, sull’estremità settentrionale del pia-
            il nome da un piccolo oratorio alto me-  no di San Matteo, si trovano i resti di un
            dievale identificato nei pressi delle Case  altro piccolo insediamento, probabilmen-
            Cosenza e vicino a una cappella campe-   te relativo a una vedetta. Il sito occupa la
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            stre, anch’essa dedicata a San Matteo .  cuspide del pianoro ed è quindi protetto
            Nell’area intorno ai due luoghi di culto  da scoscese balze rocciose che rendono
            s’individua una struttura a pianta trape-  l’area accessibile soltanto da sud e da sud-
            zoidale con mura di notevole spessore, la  est. Su quest’ultimo lato si rileva un po-
            quale ingloba entrambi gli edifici per una  tente muro di sbarramento dello spessore
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            superficie di oltre mezzo ettaro . Il peri-  di m 2,20, orientato NO/SE, il quale ta-
            metro murario del vasto recinto è affio-  glia obliquamente il pianoro ponendosi
            rante in superficie per quasi tutto il suo  parallelo al ciglio roccioso orientale. La
            percorso, essendo stato riutilizzato come  struttura realizza così un corridoio, pro-
            luogo di accumulo del pietrame prove-    tetto ai due lati dal muro e dalle balze roc-
            niente dai terreni circostanti. All’interno  ciose, della larghezza media di una tren-
            del recinto fortificato, sul versante orienta-  tina di metri che dalla cuspide del pia-
            le, affiorano le tracce di un edificio costi-  noro giunge fin quasi alla sovrastante for-
            tuito da almeno tre vani rettangolari, ad-  tezza di San Matteo. Il muro di sbarra-
            dossati fra loro, della larghezza di m 2 e  mento è un’opera notevole, realizzato uti-
            con uno spessore murario di m 0,50. In   lizzando per i paramenti esterni grandi
            tutta l’area del recinto fortificato si rinven-  blocchi di calcare conficcati nel terreno e
            gono in superficie numerosi resti ceramici  riempito all’interno con pietrame minu-
            pertinenti ad anfore puniche del tipo Ma-  to. Nel punto in cui si perdono le tracce
            nã D, con pareti subverticali che termina-  del grande muro, verso l’estremità setten-
            no con il fondo a “spiga”, collo tronco e  trionale del pianoro, si trovano i resti del
            solcature sull’orlo, e quelle del tipo Manã  basamento di un edificio rettangolare di
            C, caratterizzate dal corpo cilindrico e  m 3,40 x 9,20 orientato NO/SE. Nell’area
            l’orlo estroflesso. Entrambi i tipi sono dif-  circostante, il terreno è cosparso di fram-
            fusi in tutto il Mediterraneo centrale tra la  menti di anfore puniche del tipo trovate
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            fine del IV e il III sec. a.C. Sono attesta-  nella sovrastante fortezza di San Matteo.
            ti anche resti di anfore greco-italiche e nu-  Lungo il ciglio nord-orientale s’individua
            merosi frammenti di ceramica fine acroma  un taglio nella roccia a pianta rettango-
            e a vernice nera. Dall’area circostante la  lare di m 8 x 3, forse la base di un capan-
            fortificazione provengono tre palle di cata-  no utilizzato come vedetta, dove si rinven-
            pulta in calcare di diverse dimensioni con-  gono in superficie numerosi resti di cera-
            servate presso le case Cosenza.          mica punica.
            Così come per le Rocche del Calderaio,   A nord della rocca di San Matteo, pres-
            riteniamo che anche a San Matteo ci si   so la costa in località Crocifisso della Ton-
            trovi di fronte a un recinto fortificato rea-  nara o Crocifissello, si trovano i resti di
            lizzato per scopi militari. La presenza dei  un insediamento posto in relazione con
            numerosi resti di ceramica punica e le pal-  un antico approdo. Questo doveva tro-
            le di catapulta ci inducono a ritenere que-  varsi nell’area sottostante la torre deno-
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            sto sito uno dei campi militari, probabil-  minata “Tonnara Vecchia” di Bonagia ,




            Antonino Filippi                                                                  88
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